"Il mercato ortofrutticolo soffre, non basta abbellire la struttura"

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Per il gruppo consiliare Cambiamo il progetto di rilancio del mercato ortofrutticolo di Cesena approvato in consiglio comunale è limitato, perché si limita all’ampliamento e la riorganizzazione dei servizi logistici attraverso la climatizzazione della struttura e dei servizi, della digitalizzazione dei processi e miglioramento dell’efficienza e dell’impatto ambientale.

Dopo il passaggio consiliare la società concessionaria For spa potrà candidare il progetto, di un valore economico di sette milioni di euro, al bando pubblico indetto dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali nell’ambito dei finanziamenti del Pnnr.

"Sta diventando un malcostume tutto italiano - afferma il capogruppo consiliare Andrea Rossi – considerare i fondi del Pnnr la panacea per risolvere tutti i problemi. Il problema vero è che il progetto del Comune riguarda esclusivamente interventi strutturali e non strategici". Su questi ultimi, per Rossi, bisognerebbe puntare, visto che il settore dei grossisti ortofrutticoli è in forte crisi e i volumi d’affari in secco ridimensionamento. "La vicinanza di mercati ben più dinamici, come Rimini – sostiene Rossi – non aiuta certo il rilancio della struttura cesenate che paga la crisi congiunturale dell’intera filiera, come si evince dai numeri non incoraggianti del mercato di Bologna, punto di riferimento del nostro comparto ortofrutticolo".

"Il mercato ortofrutticolo, nonostante qualche tournée a Dubai e Berlino e qualche tavolo allargato con Rimini e Bologna - continua Rossi – resta un soggetto pubblico con un futuro pieno di incertezze. Nel progetto approvato non vengono prese in esame le politiche gestionali, il rilancio commerciale e le strategie di marketing. In pratica si tratta di una mano di vernice che renderà la struttura più bella, ma non per questo più efficiente ed attrattiva per i mercati.

"L’unica riflessione riguarda la modifica degli orari di lavoro, oggi troppo disincentivanti per gli agricoltori più giovani - conclude Rossi – ma non basta. Il nostro gruppo consiliare Cambiamo chiede nel breve periodo, in attesa dell’approntamento di un piano strategico, un ampliamento della gamma di prodotti ma soprattutto una strategia di marketing in grado di attirare i compratori con nuovi servizi e pensando ad una svolta ancora più radicale: è sufficiente il segmento dell’ortofrutta o, invece, sarebbe più redditizio pensare ad un concetto di agro-alimentare più ampio? Su questi temi sollecitiamo un confronto costruttivo".

Andrea Alessandrini