Il teatro Bonci abbatte il muro del silenzio

Da domani sottotitolazioni e sistema ad induzione magnetica per le persone con disabilità uditive. Verona: "Vogliamo un Bonci per tutti"

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di Raffaella Candoli

Da domani al teatro Bonci, in coincidenza con lo spettacolo di danza Karnival, sarà adottato il progetto ACCESs ’Accessibilità comunicazione cultura e sottotitoli per le persone sorde’, di cui AGFA-Fiadda Bologna è capofila insieme al Comune di Cesena e alla Fondazione Ert. Il Comunale, che già vanta da oltre 170 anni un accesso alla platea privo di barriere architettoniche, viene incontro anche a chi ha serie difficoltà uditive.

Nel corso di diversi spettacoli di prosa, sul fondale compariranno in sovraimpressione le sottotitolazioni, mentre per la musica, un sistema ad induzione magnetica per chi è portatore di protesi acustiche o impianto cocleare, provvisto di funzione T-coil, trasmetterà un suono nitido e privo di rumori di fondo. "Karnival - commenta l’assessore alla cultura e all’inclusione Carlo Verona – sarà il banco di prova di questo nuovo sistema, basato su una tecnologia che può migliorare l’ascolto e la partecipazione a persone con sordità e inserisce il nostro teatro tra quelli maggiormente accessibili. Il progetto ha diverse finalità quali la riduzione delle barriere della comunicazione, la diffusione della buona pratica della sottotitolazione, la realizzazione di interventi per favorire la fruizione di opere teatrali, cui le persone sorde sono praticamente escluse poiché impossibilitate a poter seguire lo spettacolo. Quello che vogliamo è un Bonci per tutti".

Karnival, della coreografa e danzatrice residente in Ert Michela Lucenti, è parte della rassegna di danza Carne - focus di drammaturgia fisica -, curata dalla stessa Lucenti e procede per partiture fisiche che si mescolano a parole, immagini, musica e danza. L’ambientazione del balletto è quella di un hotel di nome Karnival, dove si svolge una festa in maschera nel periodo che va dal giovedì grasso al mercoledì delle Ceneri. I momenti temporali corrispondono alle fasi del rito: paura, cerimonia, burla, epilogo tragico. "Lo spettacolo è filtrato dal suono – spiega Lucenti-. I partecipanti sono persi in un eterno presente che perde la sacralità del rito e della ritualità stessa, così come accade all’intera comunità. I personaggi di Karnival percepiscono questa distanza: senza comunità l’identità si riduce a una maschera. Il lavoro rappresenta il Carnevale inteso come un rito laico per esorcizzare la morte, "una festa che celebra la vita attraverso la sua negazione".

"La drammaturgia è nata per sottrazione durante le prove – aggiunge Lucenti – andando a organizzare il lavoro di improvvisazione dei performer, utilizzando macerie di scene e avvenimenti propriamente tragici, mescolandoli a partiture di movimenti gestuali e a veri geyser di suono e corpo. Abbiamo con noi un giovane e talentuosissimo percussionista che scandisce attraverso la ritmica lo scorrere del montaggio; i canti composti e il disegno sonoro più complesso contribuiscono a creare una continua atmosfera musicale che costituisce la ‘bolla’ di ricezione dello spettacolo che per noi è fondamentale". "Lo spettacolo, malinconico com’è questo mondo – conclude Lucenti -, è una lunga riflessione sul corpo. L’attore deve porre attenzione anzi dare priorità al corpo e metterlo al servizio della comunità. Karnival è in continuità con l’attività artistica di Balletto Civile, che fin dalle sue origini nel 2003 è animato da una forte tensione etica e dalla ricerca di un linguaggio scenico che per noi è fondamentale".

Informazioni e prenotazioni: FIADDA Cesena, cesena@fiaddaemiliaromagna.it – cell. 340 0930908.