
Lunedì si celebra la giornata internazionale. La presidente Mambelli: "Professione non più appetibile"
Accendere un faro sul "valore della professione infermieristica" anche per renderla maggiormente appetibile ai giovani, valorizzare il rapporto tra infermieri e territorio, costruire la salute insieme ai cittadini. E’ densa di significati la celebrazione a Cesena della Giornata Internazionale dell’Infermiere fissata per lunedì. La data è quella internazionale e ricorda la nascita di Florence Nightingale, pioniera dell’assistenza infermieristica moderna. In città l’appuntamento con i cittadini è ai Giardini Pubblici, dalle 16 alle 19. Sono in programma simulazioni pratiche di manovre salvavita, in particolare la rianimazione cardio-polmonare, sotto la guida degli infermieri del gruppo VIVA, team altamente specializzato nell’emergenza. In finale c’è anche un momento conviviale con la degustazione gratuita di prodotti locali della Centrale del Latte di Cesena e del Panificio di Camillo di Forlì. Tiene le fila l’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Forlì-Cesena che associa 3500 infermieri. "L’iscrizione all’Ordine è un obbligo - precisa la presidente Silvia Mambelli - poiché ogni infermiere deve essere certificato nella sua professionalità".
Un’istituzione recente, dottoressa Mambelli?
"L’OPI FC esiste dal 2018, prima era un organo ausiliario dello Stato, ora è sussidiario, tutela il cittadino garantendo i requisiti di chi esercita la professione infermieristica. Nel dubbio la verifica da parte del cittadino va fatta inderogabilmente all’ordine".
Che obblighi hanno gli infermieri iscritti all’ordine?
"Oltreché certificare il loro percorso di studi devono seguire il piano annuale per la formazione continua, certificata da crediti, che può essere effettuata anche presso la propria azienda sanitaria".
Perché insegnare ai cittadini manovre salvavita?
"Si tratta di interventi d’urgenza in attesa dell’arrivo dei sanitari. Noi quest’anno per la prima volta abbiamo voluto proporre una ‘lezione’ su tecniche di base da adottare nei casi di emergenza, come un arresto cardiaco. Ci saranno cittadini che potranno raccontarlo di quale aiuto possono rappresentare queste manovre".
Qual è il ruolo degli infermieri nel sistema salute?
"Gli infermieri, spesso silenziosi, sono fondamentali. Con le loro competenze specifiche rispondono ai bisogni di salute, anche molto complessi, in tutte le compagini organizzative del sistema, dall’area dell’emergenza, a quella pediatrica, geriatrica, psichiatrica, chirurgica, medica, case di comunità, assistenza domiciliare".
Come mai ne mancano tanti all’appello?
"In Italia ne mancano 25 mila. E’ una professione poco attrattiva per i giovani. Non se ne conoscono i veri valori. A ciò si aggiunge che gli infermieri ben formati come i nostri sono molto apprezzati all’estero dove guadagnano tre volte di più. Mentre in Italia sono pagati poco e subiscono forti stress lavorativi. Se tutto questo non si risolve da qui a qualche anno avremo problemi ancora più gravi".
Quali sono i settori maggiormente sguarniti?
"Le strutture per anziani, dove i livelli di assistenza sono alti. Un problema che non si risolve con il ricorso ad infermieri stranieri che, per le barriere linguistiche e il livello di preparazione, sono del tutto inadatti ad assistere gli anziani".