Cesena, due interventi sbagliati. L’Ausl risarcirà 250mila euro

I fatti nel Duemila. Il motociclista era rimasto invalido

L’ingresso  del Bufalini

L’ingresso del Bufalini

Cesena, 14 dicembre 2018 - L’Ausl Romagna dovrà pagare un’ingente somma a un motociclista che nell’agosto 1999 riportò diverse gravi fratture alla gamba sinistra a causa di un incidente stradale. Il motociclista fu sottoposto a due interventi chirirgici per sistemare femore, tibia e altre parti della gamba, ma gli esiti non furono soddisfacenti, per cui quasi un anno dopo fu costretto a sottoporsi al terzo intervento chirurgico presso gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. Questo intervento migliorò la situazione, ma ugualmente il motociclista ebbe menomazioni permanenti e gli fu riconosciuta un’invalidità del 40 per cento circa, percentuale dovuta per il 9-10 per cento al cattivo esito dei primi due interventi chirurgici ai quali fu sottoporto all’ospedale Bufalini di Cesena.

Il motociclista, assistito dagli avvocati Umberto Calzolari e Maria Pia Bianchi, fece causa all’Ausl. In primo grado il giudice civile del Tribunale di Forlì (allora esisteva la sezione distaccata di Cesena) aveva riconosciuto la sossistenza della colpa medica per il cattivo esito dei primi due interventi chirirgici, e aveva liquidato complessivamente il danno a carico dell’Ausl di Cesena in oltre 51mila euro, comprensivi di interessi. La somma fu giudicata insufficiente dal motociclista, che in conseguenza del lungo periodo di malattia aveva anche perso il lavoro, che fece quindi ricorso in appello. Anche l’Ausl, assistita dall’avvocato Flavio Peccenini, fece ricorso, per non contestando la sentenza di primo grado per quel che riguarda le responsabilità dell’invalidità del motociclista.

Pochi giorni fa è stata pubblicata la sentenza con la quale la seconda sezione civile della Corte d’appello di Bologna, presieduta da Maria Cristina Salvadori, ha accolto le motivazioni svolte degli avvocati Umberto Calzolari e Maria Pia Bianchi per conto del motociclista, condannando l’Ausl Romagna (che nel frattempo ha assorbito l’Ausl di Cesena) al pagamento di oltre 133mila euro a titolo di danno non patrimoniale, oltre agli interessi e alla rivalutazione monetaria dall’intervento chirurgico (anno 1999), e 8.400 euro a titolo di danno patrimoniale, oltre agli interessi, e le spese maggiori per il giudizio di primo grado e per quello di secondo grado, per quasi 15mila euro. In totale la somma che l’Ausl Romagna dovrtà pagare dovrebbe essere superiore ai 250mila euro.

Dal punto di vista giuridico è il riconoscimento del ‘danno iatrogeno’, ovvero della quota di invalidità permanente imputabile all’errore medico che, secondo i giudici della corte d’appello, «non può essere liquidata alla stregua di una micropermanente essendosi l’errore medico inserito come fattore concausale che, sia pure nel limitato apporto del 9/10%, ha contribuito alla invalidità permanente complessivamente riportata dal motociclista».