REDAZIONE CESENA

"Intimo e pigiami, le vendite sono alle stelle"

Maltoni, decano del settore cesenate, traccia il bilancio: "Con la pandemia gli affari sono in crescita. Tutti cercano slip e vestaglie"

di Andrea Alessandrini

Tra i negozi di abbigliamento che, pur tra mille difficoltà, restano preponderanti in centro storico rispetto alle altre tipologie (pubblici esercizi esclusi, cresciuti come funghi sino a prima della pandemia), il settore dell’intimo, anche per la tipologia del prodotto in vendita, ha fatto fronte negli ultimi lustri con maggiore capacità di resistenza alle ondate critiche ricorrenti, prima dello tsunami in moto da marzo. Decana del comparto è la dinastia Maltoni, con capostipite commerciante ambulante, poi dalla bancarella in piazza venne il negozio in piazza del Popolo dal 1984, trasferitosi dal 2014 in via Strinati.

Giampaolo Maltoni (nella foto), titolare, un anno da maledire anche per voi negozianti dei capi intimi, oppure no?

"Se non fosse stato per il periodo di fermo totale del lockdown, per il nostro negozio si sarebbe registrato un 2020 di crescita. Con le persone confinate in casa, è aumentata non solo la vendita di slip e boxer, ma soprattutto di pigiami e c’è stata persino una rinascita della giacca e della vestaglia da camera anche lunga, da uomo, oltre che quelle sempre ricercate da donna, così come, ad esempio, abbiamo venduto più mutande di lana lunga. Con i divieti vari e coprifuoco, ci si è concentrati sulla cura dell’abbigliamento intimo e casalingo. Anche la biancheria femminile ha tenuto molto bene".

Il vostro negozio fa ricorso alle vendite online?

"Preponderante resta la vendita diretta in negozi con i clienti fidelizzati a cui ci rivolgiamo con la pagina Facebook, utile strumento di promozione".

In via Strinati, dove ha il negozio, ha costituito negli ultimi anni un laboratorio esemplare di iniziative condotte unitariamente dagli esercenti di strada rappresentativi di molte categorie. Proseguirete, quando la situazione tornerà propizia?

"Ovvio che sì: è questa la strada di un commercio moderno in un centro storico attrattivo, quando la pandemia ci darà tregua torneremo a promuove eventi e iniziative. Andiamo tuttavia più spalleggiati: ad esempio il manto strade di via Strinati è da ormai molti anni poco presentabile e un intervento è indispensabile. Le limitrofe vie Fantaguzzi e Albizzi sono state riqualificate con un progetto di notevole resa estetica. Non dico che chiediamo tanto, ma almeno che il manto stradale venga reso funzionale".

Serve un nuovo parcheggio al centro storico?

"È evidente che al centro serve più sosta. A tot metri di superficie commerciale dovrebbero corrispondere stalli per la sosta correlati, non vale solo per gli i ipermercati. Servono inoltre più servizi e soprattutto è fondamentale che il centro sia fruibile e attrattivo non solo di sera, con i pubblici esercizi catalizzatori. Un centro così sarebbe squilibrato".

Lo stato d’animo della categoria, complice anche la pandemia che ha soverchiato gli annosi e irrisolti problemi, volge alla rassegnazione?

"In centro ci sono state aperture anche di recente e pure nell’abbigliamento, anche nella nostra via. A chi fa questo mestiere essere disfattisti non serve. Esercitiamo quindi il diritto di critica e portiamo proposte per migliorare la situazione, ma serve una rotta comune: quella di rafforzare il commercio al dettaglio in centro storico, non di smantellarlo".