Italia's got talent, la poetessa dalle scarpe rosse va in tv

Maria Grazia Medri al talent show: "Nei miei versi anche quel malinteso senso di amore che diventa angoscia e tormento"

La poetessa cesenate a Italia's got talent in onda su Tv8

La poetessa cesenate a Italia's got talent in onda su Tv8

Cesena, 26 febbraio 2021 - "Stavo proprio scrivendo una poesia. Si intitola Fotografia. Ascolti: Il cielo è graffiato dal nero dei rami e dalla certezza di una ciminiera, tronchi contorti e manciate di rose sbiadite…". La nostra telefonata a Maria Grazia Medri, coglie la 77enne poetessa cesenate nell’atto per lei così abituale di comporre testi poetici.

Un’attitudine e una sensibilità particolare che riserva agli amici, che ha reso pubbliche attraverso qualche reading locale e fermato sulla carta attraverso la stampa di tre raccolte.

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"Ma da qualche giorno – osserva Maria Grazia -, il mio cellulare squilla più del solito; sono conoscenti che si complimentano per il mio successo a Italia’s got talent’", il format televisivo in onda su Tv8, che qualche sera fa ha trasmesso la puntata che la nostra concittadina ha registrato nell’ottobre scorso. "Quando ho ricevuto la chiamata da un redattore del programma – continua Medri – non mi capacitavo di come i miei testi fossero giunti fino a Roma. Ero stata segnalata, mi è stato detto, dalla direttrice artistica del circolo culturale cesenate Blues Alley. Ho deciso di aderire all’invito a partecipare e sono partita alla volta di Cinecittà, nei cui studi tra colloqui, prove, filmati e registrazione in presenza del pubblico sono rimasta la bellezza di 12 ore". Ha letto personalmente due poesie, incassando non solo i 4 sì dei giurati Mara Maionchi, Federica Pellegrini, particolarmente prodiga di complimenti, Frank Matano e Joe Bastianich, ma anche i loro commenti ammirati e i calorosi applausi di un pubblico, formato anche da giovani, ripresi dalle telecamere, attente a coglierne lo sguardo rapito.

Maria Grazia, capelli biondi sbarazzini, indossava una camicetta maculata su pantaloni scuri e scarpe rosse di vernice, che "sempre calzo quando recito le mie poesie" e che la regia ha inquadrato a sottolineare quel simbolo convenzionale delle donne vittime di compagni violenti. Non a caso, tra il ventaglio dei componimenti proposti, la redazione ha fortemente voluto insieme a Nostalgie, l’eloquente "Per amore di donna" che canta sia le sublimi parole dei poeti, ma anche quel mal inteso senso di amore di certi uomini che trasformano un sentimento in "nido di spine, nicchia di angoscia e tormento". Medri è una insegnante elementare in pensione. Ha trascorso 40 anni con bambini ai quali ha trasmesso quell’amore per le arti che lei sente palpitare in se stessa: la scrittura, la poesia, la fotografia, la scultura. Proprio mentre conduceva un laboratorio di ceramica le si sono palesate le parole per comporre "La nostra Africa", un luogo lungo le rive del Savio così naturale e selvaggio da sembrarle la savana, in cui era solita avventurarsi per coglierne con la macchina fotografica le suggestioni del paesaggio. "Era un periodo felice della mia vita di coppia – rammenta -, e la poesia lo ha ‘fotografato" anche in versi. Ma, la vita mi ha riservato anche risvolti meno lieti, e l’esprimermi in versi ha avuto anche un ruolo catartico per dare sfogo ad amarezza, delusione, solitudine".