La cantante Lucia Rizzi vince il premio Marietta Alboni

Questa sera alle 21 la cerimonia al teatro Bonci: l’artista iniziò nel 1969 con la musica pop a 15 anni al festival di Castrocaro

Migration

Stasera alle 21, al teatro Bonci, si svolge la quinta edizione del ’Premio Marietta Alboni’, promosso dall’associazione culturale cesenate Marietta Alboni e dagli Amici della Musica, entrambe presiedute da Bruno Benvenuti. Il riconoscimento è conferito a Lucia Rizzi, che come prevede il premio, rappresenta una delle cantanti liriche attuali che in carriera hanno ricoperto i ruoli che furono interpretati con maestria dalla Alboni, nostra concittadina d’adozione e di genitori romagnoli. L’esordio di Rizzi la vede approcciarsi alla musica pop con la partecipazione nel 1969, ad appena 15 anni, al Festival di Castrocaro ed accedere al Festival di Sanremo. Poi, sono venuti programmi televisivi e, nel 1970, l’invito all’Expo internazionale di Osaka. Nel frattempo anche gli studi lirici, con il diploma in canto al Conservatorio Verdi di Torino, dove debutta in concerti e nell’opera al Teatro Regio. Esordisce giovanissima nel ruolo di Dorabella nel Così fan tutte di Mozart per l’inaugurazione della stagione lirica al Comunale di Bologna, sotto la direzione di Vladimir Delman.

La particolare vocalità le ha permesso di affrontare il repertorio operistico e da camera sia nella tessitura di mezzosoprano come protagonista ne la Cenerentola all’Opernhaus di Zurigo, Pietra di Paragone di Rossini, Farnace di Vivaldi, Monteverdi Orfeo (Messaggera e Proserpina), Arnalta nell’Incoronazione di Poppea nei teatri di Cremona e alla Scala di Milano, Cuniza nell’Oberto di Verdi, Waltraute in Die Walküre, Fanciulla Fiore nel Parsifal alla Scala di Milano, che in quella di soprano: Norma al Teatro Regio di Torino, Lucrezia Contarini nei Due Foscari e Odabella nell’Attila di Verdi a Piacenza, e Manon Lescaut di Puccini al Bellini di Catania. Per il pubblico del Bonci, insieme a vari interpreti, eseguirà alcuni brani di Rossini (La chanson du bebè, Il fanciullo smarrito, Di tanti palpiti); da Verdi Ai nostri monti e la famosa Paloma di De Iradier cavallo di battaglia di Marietta Alboni. Della Alboni, nel foyer del Bonci si conserva un busto in bronzo e un’iscrizione. "Nel corso della sua carriera – racconta il vicepresidente dell’associazione Alboni, Lelio Burgini -, la non bella né affascinante Marietta, ha visto assegnato il suo nome a fiori (una rosa), un sigaro Havana, una mantiglia e addirittura un veliero (clipper) americano. E, una strada a Parigi vicino alla Tour Eiffel, dove stabilì la sua residenza e morì, una piazza nei pressi dell’Arco di trionfo, un Conservatorio musicale e un Club elitario". L’ingresso è gratuito.

Raffaella Candoli