
Francesco Marinelli, segretario Cisl Romagna
La provincia di Forlì-Cesena ha registrato una crescita del +6% del reddito medio tra il 2022 e il 2023, oggetto di un nuovo rapporto rilasciato dall’Osservatorio CisL romagna 2025 che fotografa nel modo più trasparente possibile la situazione economica della Romagna. Al contempo crescono le diseguaglianze di reddito, in particolare tra le diverse aree del territorio.
L’aumento del reddito nella nostra provincia consiste nel dato più alto registrato tra le tre province romagnole ed è superiore di gran lunga alla media regionale, ferma a un incremento del 5%. Un segnale molto importante che, secondo l’Osservatorio, rispecchia un’ottima combinazione tra il settore industriale locale e i servizi del territorio, che insieme danno vita a un sistema economico capace di assorbire in maniera ottimale i cambiamenti in atto nel mercato del lavoro. Dall’indagine emerge come la provincia di Forlì-Cesena possa anche rappresentare un modello affidabile di equilibrio tra differenti comparti produttivi. Il report mette in luce un altro aspetto molto interessante, ovvero quello relativo alle disuguaglianze interne alle singole province: la differenza più marcata è stata rilevata proprio a Forlì-Cesena, dove i redditi percepiti nei centri urbani risultano essere di gran lunga superiori a quelli dell’Appennino. In Romagna, la distanza tra i redditi dei capoluoghi e quelli delle aree interne supera mediamente i 4mila euro annui per ciascun contribuente.
Nel 2023 sempre il nostro territorio si è posizionato al secondo posto nella graduatoria delle province romagnole con il reddito medio più alto, pari a 21.796 euro: si tratta di un dato superiore a quello concernente alla provincia di Rimini (20.248 euro), ma inferiore se paragonato a quello relativo alla provincia di Ravenna (23.296 euro). Il reddito medio in Romagna resta comunque inferiore a quello delle province emiliane dove supera 24mila euro annui. Nel corso dell’anno in questione il 70% dei contribuenti romagnoli ha dichiarato meno di 26mila euro di reddito, per un dato che dimostra la fragilità di ampie fasce di popolazione: a Forlì-Cesena, ad esempio, il 32% dei contribuenti si colloca nella fascia sotto i 15mila euro, mentre soltanto il 3% si riconosce nella fascia più alta da oltre 55mila euro.
"Il territorio romagnolo sta dando segnali di vitalità - sottolinea il Segretario Generale della CISL Romagna Francesco Marinelli - ma non tutti i cittadini stanno beneficiando di questa crescita. È il momento di avviare una nuova stagione di politiche capaci di colmare i divari, sostenere lo sviluppo delle aree interne e favorire una crescita più equa e inclusiva. Non possiamo accontentarci dei segnali positivi sulla crescita dei redditi: è nostro dovere come organizzazione sindacale chiedere che questa ripresa diventi strutturale, diffusa e giusta. La Romagna ha energie, competenze e tradizione per farcela. Ma servono coraggio politico, visione e un grande lavoro comune".
Giacomo Lippi