La festa dei minorenni stranieri: "Diamo la cittadinanza onoraria agli scolari finora esclusi"

Oggi ai Giardini di Serravalle verrà conferita simbolicamente dall’assessora alle politiche sociali "Va cambiata la legge che impedisce di ottenerla". In città sono 1.689 gli under 18 non italiani.

La festa dei minorenni stranieri: "Diamo la cittadinanza onoraria  agli scolari finora esclusi"

La festa dei minorenni stranieri: "Diamo la cittadinanza onoraria agli scolari finora esclusi"

Sarà una festa della Liberazione anche per loro quella che si celebra oggi nei Giardini di Serravalle. Ma è ancora un percorso, non un approdo. Poiché la liberazione dall’incertezza di una un’identità e una cittadinanza che si scontrano con la burocrazia spetta alla revisione della legge attuale. Loro sono i 1.689 minorenni stranieri residenti a Cesena, di questi 1.143 sono nati in città, i restanti in diverse altre città italiane. Per legge non possono accedere alla cittadinanza italiana, con tutte le conseguenze che questa condizione comporta.

Ma non è un’accettazione supina, quella che è maturata in città come in altre località italiane. Oggi, nel corso della festa - una vera e propria cerimonia che si svolgerà ai Giardini di Serravalle tra le 15, e le 17,30, inserita tra le iniziative del 25 Aprile - riceveranno la cittadinanza onoraria conferita loro dal Comune di Cesena dopo un percorso civico ed educativo maturato nelle scuole medie inferiori, ciclo di studi che devono aver completato. Peraltro i minorenni di origine straniera che stanno frequentando le Scuole Medie a Cesena sono attualmente 361. "Sarà una cittadinanza simbolica che mira ad innescare e sostenere un percorso di cambiamento della legge attuale. Un punto di partenza che vorremmo trasformare in tradizione finché non si arriverà alla riforma" evidenzia l’assessora per la persona e la famiglia Carmelina Labruzzo che insieme a tante altre realtà di impegno civile del territorio ha pilotato l’iniziativa "Cesenati anche noi", con chiaro riferimenti a chi qui è nato, ha frequentato la scuola, e continuerà a vivere e lavorare "attuando un percorso di integrazione reale in una comunità al contempo unica e plurale".

La festa di oggi inizia con l’introduzione di "Comunità Accogliente", associazione composta da più realtà associazionistiche impegnate sui diritti civili, che racconterà ciò che c’è stato a monte dell’iniziativa odierna: una raccolta di firme, una mozione del consiglio comunale ed un percorso nelle scuole che ha coinvolto tredici classi, per un totale di oltre 300 studenti, degli istituti "Viale della Resistenza", "Via Pascoli" e "Via Anna Frank".

Dal canto suo il "Centro Pace" racconterà com’è stato il percorso educativo nelle scuole attraverso due specifici laboratori. All’associazione Barbablù il compito di raccontare l’impegno creativo che ha fatto capo al terzo laboratorio è concretizzato in alcune decine di manifesti e in 13 libri singolari e divertenti che puntano sulle facce, i cui connotati sono intercambiabili a seconda di come si muovono alcune fasce inserite nella pubblicazione. Agli studenti coinvolti, infine, la possibilità di esprimersi sull’iniziativa e la testimonianza di una giovane donna del Bangladesh, mediatrice culturale, già madre e maggiorenne, che non ha ancora la cittadinanza italiana. Intervento conclusivo da parte del sindaco Lattuca. Poi spazio alla musica con il concento del coro multiculturale Bandada, che si è formata gli ultimi mesi. Al Giardino di Serravalle ci sarà anche un punto ristoro con food truck.