"La guerra frena la ripresa ma l’edilizia sta volando"

Report della Camera di Commercio Romagna: lo scenario internazionale si riflette sulla crescita locale. Export frenato, costruzioni su con gli incentivi

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Pandemia e guerra si ripercuotono sullo stato dell’economia romagnola. Gli ultimi scenari previsionali di Prometeia - Unioncamere Emilia-Romagna (aprile 2022), pur mostrando stime con variazioni in terreno positivo per valore aggiunto ed esportazioni, risentono di un deciso ridimensionamento rispetto a quanto previsto ad inizio anno.

"La guerra in Ucraina, insieme all’emergenza pandemica non definitivamente risolta, frenano l’economia europea e in particolare quella italiana – commenta Roberto Albonetti, segretario generale della Camera di commercio della Romagna –. Il rincaro di energia e la carenza di altre materie prime, contribuiscono ad aggravare lo scenario nel nostro Paese, dove, peggiorano tutti gli indicatori per l’industria, i servizi sono in stallo e la dinamica delle esportazioni è attesa debole. Nell’Eurozona, inoltre, pesano incertezza e sfiducia e i tassi di interesse a lungo termine sono in rialzo, intanto gli USA risentono dell’inflazione, anche se partono bene nel 2022, e il Covid penalizza la Cina, che rallenta. In questo contesto, molte delle sfide che, anche nel nostro territorio, abbiamo davanti non possono essere risolte solo a livello locale. L’economia emiliano-romagnola è fortemente interconnessa con le dinamiche nazionali, europee e internazionali, sia che si parli di attrattività turistica, sia che si pensi al ruolo dell’export".

I dati di previsione per il 2022 (Scenari Prometeia, aprile 2022) per il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) rilevano un incremento del valore aggiunto pari al 2,3%, con un calo di ben 1,8 punti percentuali rispetto all’aumento previsto lo scorso gennaio (+4,1%), leggermente inferiore al dato regionale (+2,4%) e appena superiore a quello nazionale (+2,2%). Il 2021, nel complesso, viene archiviato con una crescita del 6%. L’espansione della ricchezza stimata nel 2022 è rilevante per le costruzioni (+9,2%), grazie agli incentivi previsti per il settore, ma coinvolge anche i Servizi (+2,6%); stabile l’agricoltura (+0,2%); in leggera diminuzione, invece, il valore aggiunto nel manifatturiero (-0,2%).

Anche l’export per il 2022 è previsto in crescita (+3,7%), ma qui il ridimensionamento risulta essere maggiore di quello che ha caratterizzato il valore aggiunto: -5,9 punti percentuali, infatti, rispetto alle stime di inizio anno (+9,6%).

La produttività per addetto (63.200 euro), infine, è stimata per il 2022 ancora inferiore ai territori di riferimento (70.600 euro in Emilia-Romagna, 68.000 euro in Italia). I dati di previsione per il 2022 per la provincia Forlì-Cesena rilevano un incremento del valore aggiunto pari al 2,3%, previsto nel gennaio scorso (+4,5%), in linea sia con il dato regionale (+2,4%) sia con quello nazionale (+2,2%). Il 2021, nel complesso, viene archiviato con una crescita del 6,7%.

L’espansione della ricchezza stimata nel 2022 è rilevante per le costruzioni (+10,1%), grazie agli incentivi al settore, ma coinvolge anche i servizi (+2,8%); in lievissimo calo, invece, il valore aggiunto dell’agricoltura (-0,3%) e del Manifatturiero (-0,4%). Anche l’export per il 2022 è previsto in crescita (+4,3%), ma qui il ridimensionamento risulta essere maggiore di quello che ha caratterizzato il valore aggiunto: -7,3 punti percentuali rispetto alle stime di inizio anno (+11,6%). In tale contesto, comunque, la dinamica delle esportazioni dovrebbe essere migliore dell’incremento regionale (+3,4%) e nazionale (+3,3%).

Stimati in aumento anche i redditi delle famiglie (+ 4 rispetto al +4,2% la stimato precedentemente), con un trend superiore a quello regionale (+3,8%) e nazionale (+3,6%), mentre il valore aggiunto per residente (pari a 28.700 euro) risulta maggiore di quello dell’Italia (26.200 euro) ma più contenuto rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (31.800 euro).

Sul fronte del mercato del lavoro, Forlì-Cesena, nel 2022, sarà caratterizzata da tassi di attività e di occupazione (rispettivamente, 71,7% e 67,7%) migliori del contesto nazionale (nell’ordine, 65,3% e 58,8%) ma peggiori dello scenario regionale (73,0% e 69,0%); il tasso di disoccupazione previsto (5,6%), invece, sostanzialmente stabile rispetto al 2021 (5,5%), sarà uguale a quello dell’Emilia-Romagna e minore del dato Italia (9,9%).

La produttività per addetto (65.500 euro), infine, è stimata per il 2022 ancora inferiore ai valori medi dei territori di riferimento (70.600 euro in Emilia-Romagna, 68.000 euro in Italia).