Furti Cesena, ladri da Eurocarni

Entrati di notte sfondando il vetro, hanno portato via 200 euro. Rubato registratore di cassa in un chiosco a Case Frini aperto da venti giorni

Sergio Braschi, Eurocarni

Sergio Braschi, Eurocarni

Cesena, 19 gennaio 2020 - Hanno i macellai nel mirino. I ladri stanno puntando negli ultimi giorni con ostinazione anche su questo settore. Dopo i tre colpi (uno fallito) in meno di una settimana a ‘ Cesena Carni ’ in via Cattaneo a Torre del Moro, ieri notte è stato preso di mira ‘ Eurocarni ’, la macelleria gestita da Sergio Braschi insieme alla figlia a San Mauro in Valle nell’omonima via. Anche in questo caso, come spesso accade, sono stati più i danni provocati che il bottino di 200 euro di fondo cassa. Il negozio, anni fa, era già stato ‘visitato’ tre volte. È lo stesso Sergio Braschi che racconta quello che è successo, evidenziando tutta la propria preoccupaziorne e constatando che di recente c’è un accanimento di furti nei confronti delle attività di tale settore: "Ci siamo accorti di quello che era successo ieri mattina alle 6 al momento dell’apertura. I ladri, utilizzando la fiamma ossidrica, hanno scaldato il vetro antisfondamento dell’ingresso principale, quindi, vedendo che non cedeva, lo hanno infranto colpendolo più volte con una grossa pietra prelevata dalla vicina piadineria". L’obiettivo era il fondo cassa , solo quello, una refurtiva molto modesta: “Si sono impossessati di circa duecento euro, c’era solo quello, non hanno toccato altro, nel portare via la cassa con il denaro hanno rotto altri contenitori di vetro“. Poi il commerciante dà sfogo a tutti i propri timori: “Negli ultimi giorni hanno derubato a ripetizione il mio collega di Torre del Moro, adesso è toccato a noi; si vede che stanno puntando sui macellai. So che le forze dell’ordine fanno tutto quello che possono, ma servirebbe ancora di più. Non voglio ridurmi a dovere dormire dentro al negozio , non mi pare giusto. Ma se si va avanti così potrebbe diventare una soluzione obbligata anche per noi“. ‘ Eurocarni’ è l’attività nei confrontio della quale, un paio di mesi fa, una signora presentò un esposto alla polizia locale dichiarandosi turbata da alcune cartoline distribuite e sagome disposte davanti al negozio: “Erano ironiche – sottolinea Sergio Braschi–, le sagome sono state rimosse, non siamo stati multati“. Non c’è pace, per quel che riguarda i furti, anche per i chioschi. Venti giorni di apertura: per partire col piede giusto, la priorità è farsi conoscere. Dai clienti, non dai ladri. Invece nel chiosco di via Ambrosoli, in zona Case Frini , gli avventori sgraditi hanno già fatto capolino. “È successo nella notte tra venerdì e sabato – raccontano le titolari – quando è stata forzata l’inferriata sul retro della nostra rivendita. Subito è scattato l’allarme ed evidentemente a quel punto gli intrusi hanno capito che era meglio dileguarsi in fretta. Hanno preso il registratore di cassa e se ne sono andati, senza nemmeno guardare il suo contenuto. Se lo avessero fatto, si sarebbero accorti che era vuoto e magari ce lo avrebbero lasciato. Invece le nostre ricerche in zona sono state inutili: dovremo acquistarne un altro e contemporaneamente saremo costrette a riparare l’infisso danneggiato". Inevitabile che le due titolari recriminino. " Non è certamente l’inizio di attività che ci aspettavamo – affermano turbate – ma siamo pronte a rimboccarci le maniche e a ripartire subito. Vogliamo farci conoscere per la piadina che cuciniamo, non per altre ragioni“. Ieri il chiosco era regolarmente aperto e le nuove titolari sono subito tornate ad accendere le piastre, migliorando anche le funzionalità dell’impianto di allarme già installato. Tanto per chiarire che non tutti i visitatori sono i benvenuti.