Le miniere di Sogliano, una storia da raccontare

Erano tre a Montegelli, Montetiffi e Capannaccio. ’L’Eco della Miniera’ è il primo libro scritto su quelle vicende. Organizzata una mostra ornitologica

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di Ermanno Pasolini

L’Associazione Miniere Sogliano organizza domenica, in occasione della 47ª fiera del formaggio di fossa, la ’Mostra ornitologica del minatore’, con presenti i canarini delle miniere di carbone Malinois Waterslager e Harzer Roller che venivano impiegati come rilevatori di gas nocivi, all’interno delle miniere. Inoltre verrà organizzato il 1° campionato ’Canarini in Fossa Memorial Ettore Capodilista’ deceduto a causa di gas nocivi all’interno della Fossa per la stagionatura del formaggio nel settembre 1984.

Nel 2015 nacque l’idea di scrivere un libro sulle miniere di Sogliano: ’L’ Eco della Miniera’ ed è il primo importante lavoro della Società di studio, Ricerca e Valorizzazione delle Miniere di Sogliano ’Associazione Miniere Sogliano nata nel 2015 per valorizzare e promuovere la conoscenza delle miniere del luogo. Il libro è stato scritto da Marco Pellegrini e Pier Raffaele Palmi, entrambi soglianesi. Per Pellegrini, commerciante, è stato il suo primo libro, mentre Palmi ne aveva già scritto uno.

’L’Eco della Miniera’ racconta la storia delle tre miniere di carbon fossile presenti sul territorio soglianese tra Montegelli, Montetiffi e Capannaccio e la storia dei suoi minatori. Si tratta di 162 anni di vicende umane tratte dall’oblio che il tempo rischiava di cancellare per sempre. L’ultima miniera venne inaugurata il 4 dicembre 1940 da donna Rachele Guidi Mussolini e chiusa nel 1942. Donna Rachele donò ai minatori la statuetta di Santa Barbara protettrice dei minatori e loro le donarono una lampada, trovata dopo tanti anni in un mercatino e che è esposta nel museo.

Oggi di quelle miniere restano tracce al Capannaccio e a Montetiffi. Il libro si apre con una prefazione illustre del compianto Monsignore Pietro Sambi ed è a lui che gli autori hanno dedicato il libro. Nel volume viene evidenziata la figura del minatore, un uomo dal cuore grande, che gli autori hanno voluto raccontare nei suoi risvolti più vivi. Qui si innestano e vivono i tanti personaggi che hanno reso importante il territorio soglianese, con la loro fatica e il loro amore, una preziosa testimonianza destinata a non morire. ’L’Eco della Miniera’ è infatti una voce che parla, che arriva dal passato come un atto d’amore, riassume testimonianze e ricordi. Dopo la presentazione del libro e in ricordo dell’apertura della prima miniera denominata Capannaccio, come Associazione viene inaugurata la targa in ottone con la traduzione della prima epigrafe dedicata al Conte Marco Fantuzzi, che oltre a realizzare la prima miniera a Sogliano, costruì a sue spese anche la strada da Sogliano a Savignano per portare il carbone verso la stazione e caricarlo sul treno.