Malattie infettive emergenti, al via un progetto di ricerca

Il Laboratorio di Pievesestina coinvolto nella neonata. Fondazione Inf-Act con 25 atenei e altri enti

Migration

Le attuali minacce e quelle future nel campo delle malattie infettive emergenti sono al centro

degli studi della neonata Fondazione Inf-Act,un progetto di cui è capofila l’Università di Pavia in collaborazione con Istituto Superiore di Sanità e Consiglio nazionale delle Ricerche, nel quale è entrata anche la Microbiologia della Romagna del Laboratorio Unico di Pievesestina.

"Questa importante azione collettiva di ricerca biomedica sulle patologie emergenti – spiega il prof. Vittorio Sambri, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e Trasfusionale ‘DiMeLabeT’ e della Microbiologia della Romagna, nonchè docente dell’Università di Bologna - è stato selezionato dal Ministero dell’Università e della ricerca e finanziato con 114,5 milioni di euro".

Grazie a questo importante finanziamento che proviene dai fondi europei del Pnrr è nata la Fondazione Inf-Act, di cui fanno parte ventincinque tra atenei nazionali (tra cui anche l’Università di Bologna), enti pubblici e privati. Un consorzio che prevede forti competenze trasversali in grado di affrontare il problema delle possibili epidemie adottando un approccio ‘One Health’, ossia integrando aspetti di salute umana, salute animale e ambientale, dagli eventi epidemici ai fenomeni di spillover ai mutamenti climatici alla base delle modifiche della fauna selvatica e le interazioni con l’uomo.

Sono state individuate cinque tematiche principali che saranno al centro della sinergia operativa messa in campo dalla Fondazione: Studio dei virus emergenti e riemergenti; Studio di insetti e altri vettori che veicolano agenti patogeni e delle malattie ad essi correlate; Studio degli agenti patogeni resistenti agli antimicrobici e dei meccanismi di generazione e scambio di marcatori di farmacoresistenza; Studio di nuovi sistemi di sorveglianza integrata epidemiologica e microbiologica (umana-animale-ambientale); identificazione di modelli per l’individuazione precoce di infezioni emergenti; messa a punto di meccanismi di alert e modelli matematici predittivi; Identificazione di nuovi bersagli per molecole ad attività antinfettiva; progettazione, sintesi e validazione di molecole con potenziale terapeutico con approcci in silico, in vitro, ex vivo e in modelli animali.

Il prof. Sambri è stato designato dal rettore dell’Università di Bologna come candidato per il consiglio di sorveglianza scientifico della Fondazione.