A dimostrazione che le nostre compagne sono brave, il bel racconto La porta magica della biblioteca di Bianca Paci. Un giorno, un bambino di nome Michele decise di andare in biblioteca con sua madre, dato che lei era una bibliotecaria. Mamma Lucia decise di portarlo con sé, perché era estate e, quindi, ci sarebbero stati anche altri bambini, si sarebbero divertiti a correre vicino agli scaffali e a cercare dei libri di avventura. Quel giorno Michele arrivò con la mamma molto presto, in quanto doveva sistemare dei libri, dare una spolverata, spazzare, … Michele, tremendamente annoiato e pentito della sua richiesta di poter seguire la mamma al lavoro, per un po’ decise di nascondersi dietro a un tavolo. Appena la biblioteca aprì, cominciarono ad arrivare alcuni suoi amici, che sarebbero rimasti lì, la mattina, mentre i genitori erano al lavoro. Lui, chiaramente, ne fu felice. Subito si recarono nel punto dove erano collocate le sedie piccole, i divani comodi e i libri per bambini. Poi, insieme, senza farsi vedere, decisero di entrare nella stanza con la porta chiusa, vietata, che era il sogno dei bambini, perché volevano scoprire cosa ci fosse all’interno. Aprirono la porta e videro un mare di fiori, che, immediatamente, si alzarono in volo, e diventarono delle fate, dei piccoli alberi, che, a loro volta, diventarono animali di forme strane e buffe. Michele e i suoi amici capirono di trovarsi nel luogo più bello del mondo, e si chiusero dietro la porta, ma, così facendo, tutti i fiori, gli alberi, gli animali sparirono, a eccezione di una fatina, che diventò grande come loro. Ella disse che tutti gli abitanti di quel luogo incantato avevano paura dei bambini, perché erano soliti raccogliere i fiori magici, impedendo, quindi, le trasformazioni. Così li pregò di comportarsi bene, soprattutto si rivolse ...
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