Non ci sono soluzioni, manca l’organizzazione

Marco

Giangrandi*

Ho letto con interesse la relazione commissionata dal comune per il rilancio del centro storico e siamo al terzo studio per una spesa complessiva di quasi centomila euro: ma è disarmante leggere praticamente solo un elenco di buone pratiche che sembrano più essere un “copia e incolla” del manuale d’uso di una qualsiasi città italiana.

È la conferma di quanto questa amministrazione non sia in grado di realizzare progetti calati sul territorio che governa, ma si limiti a stilare piani marketing preconfezionati, dimostrando quanto sia carente di competenze e non riesca a concertare le necessità individuando le priorità. I problemi sono noti a tutti da oramai dieci anni e ripresi nuovamente in quest’ultimo documento. Dopo anni di vuoto sarà davvero complicato ri costruire un tessuto economico attrattivo, rimango convinto del grande potenziale del nostro centro storico ma serve maggiore lungimiranza e preparazione. Il primo aspetto è organizzativo: occorre sicuramente una programmazione annuale condivisa degli eventi cittadini, anche quelli delle periferie.

Altro problema è la viabilità: ben venga l’ampliamento dell’area pedonale, che dovrebbe essere totale nei momenti di altra frequentazione come ad esempio in occasione dei mercati, ma occorre aumentare le aree di sosta breve e ottimizzare i flussi senza ansia da ecologista, dato che la stessa amministrazione permetto l’accesso all’’eco-camion mostro’ della raccolta rifiuti. Va trovato un accordo con il Sacro Cuore per gli stalli a raso, essenziali per il teatro Bonci e quella parte di citttà. Fondamentale è anche il rilancio degli istituti cultruali del centro.

*imprenditore