Ortofrutta, manca il 50% della manodopera

Allarme del presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti: "Alcune aziende stanno rinunciando a raccogliere i prodotti"

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Carenza di manodopera fino al 50%, con punte fino al 70% nella raccolta e lavorazione della frutta. È l’allarme che proviene dal settore agroalimentare di Legacoop Romagna, che rappresenta circa 380 imprese associate nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con un valore della produzione di oltre 6 miliardi di euro, 80 mila soci e oltre 23mila lavoratori. "Le notizie che giungono dalla campagna sono drammatiche - spiega Legacoop Romagna -: ci sono imprese agricole che stanno rinunciando a raccogliere alcune pezzature di frutta o che hanno già programmato di riconvertire i campi verso colture estensive ad alto tasso di meccanizzazione, come i cereali. Tale situazione può portare a una riduzione di disponibilità di prodotto sui mercati, che non può non riversarsi in prospettiva sugli scaffali della grande distribuzione e sulle tavole degli italiani. Il rischio concreto è di compromettere varietà tipiche del nostro territorio e del Made in Italy: tra queste fragole, pesche e ciliegie, ma anche varie tipologie di ortaggi e colture sementiere. C’è il timore che il problema si ripresenti allo stesso modo anche nella successiva vendemmia".

Le cause, secondo Legacoop, sono note: politica migratoria deficitaria, mancata programmazione dei flussi, lentezze burocratiche, inefficiente funzionamento delle politiche attive del lavoro e del mercato dell’impiego, regole ostative sull’impiego della manodopera stagionale, carenza di formazione che impedisce di creare e reperire manodopera specializzata, erosione dei redditi delle aziende agricole familiari.

"A questo punto — sostiene il presidente di Legacoop Romagna Mario Mazzotti — occorre una forte azione politica e istituzionale per affrontare in tempi rapidissimi tale emergenza, coinvolgendo tutti, a partire da Governo e Parlamento fino alle istituzioni regionali e locali. Per quanto ci riguarda, come Legacoop Romagna siamo impegnati con tutte le nostre forze a monitorare la situazione e a ricercare tutte le possibili soluzioni, anche grazie a Federcoop Romagna e alla nostra rete di imprese di servizi. Ma è chiaro che il Paese, in particolare di fronte a questa situazione internazionale, non può più prescindere da una nuova politica dei flussi migratori basata su programmazione, legalità, rispetto dei diritti umani e delle persone e una maggior tutela del reddito delle piccole imprese agricole. Ne va della tenuta del nostro sistema imprenditoriale e della qualità delle nostre produzioni. È necessario altresì un ripensamento del sistema delle politiche attive del mercato del lavoro, che sia capace di collegare in maniera efficace domanda e offerta di manodopera e garantisca i percorsi formativi necessari a figure professionali che devono essere sempre più qualificate".