Processo ‘nevone’, le spiegazioni di Leoni

Il commercialista cesenate fu consulente della società calcistica dal 2008 al 2010, ma fece una fattura anche nel 2013

Migration

di Paolo Morelli

Non terminerà entro la fine dell’anno il processo che si sta svolgendo in tribunale a Forlì davanti al collegio giudicante formato da Ilaria Rosati (presidente), Marco De Leva ed Elisabetta Giorgi, relativo al presunto svuotamento delle casse dell’Associazione Calcio Cesena in occasione del ‘nevone’ del 2012 e di altri lavori effettuati allo stadio e al centro d’allenamento di Villa Silvia.

Ieri c’è stata la decima udienza che ha sancito l’uscita dal processo di uno dei principali imputati, il commercialista cesenate Luca Mancini (difeso dall’avvocato bolognese Tommaso Guerini) in quanto i reati che gli vengono contestati, relativi al periodo fino all’ottobre 2012 in cui fu direttore generale e vicepresidente con accesso esclusivo ai conti correnti, sono prescritti essendo già passati più di dieci anni. Gli imputati rimasti nel processo sono l’allora presidente Igor Campedelli, che adesso vive in Portogallo (difeso dall’avvocato Fabio Belloni di Milano), l’imprenditore del turismo Potito ‘Tito’ Trovato di Gatteo (difeso dall’avvocato Antonio Baldacci), gli imprenditori edili Coclite Mastrorazio di Pescara e gli albanesi Ilir Aslani e Pulin Camai (avvocato Fabrizio Briganti), l’ex calciatore e poi dirigente dell’Ac Cesena Maurizio Marin (difeso dall’avvocato Luca Ferrini), e l’ex presidente Giorgio Lugaresi (difeso dall’avvocato Giovanni Maio) che diedi il via all’inchiesta con una denuncia, ma si ritrovò imputato a sua volta per aver firmato la dichiarazione Iva contenete i dati ritenuti falsi.

Ieri mattina è stato interrogato come imputato il commercialista cesenate Luca Leoni (difeso

dall’avvocato Alessandro Sintucci), accusato di aver emesso fatture false, in particolare nel 2013 quando il suo rapporto di consulente, iniziato a fine 2008, si era concluso nel 2010. Leoni ha spiegato che la fattura del 2013 era relativa alle prestazioni effettuate durante il periodo in cui era consulente, nonostante una diversa annotazione di una segretaria che sarà chiamata a testimoniare per spiegare che si è trattato di un suo errore.

Leoni ha spiegato i meccanismi della compravendita del calciatori, con compensazione presso la Lega Calcio delle somme da percepire o da pagare, e si è soffermato sulle trattative per cedere la società all’italo-americano Joseph Cala che naufragarono dopo sei mesi nonostante avesse depositato un assegno presso un notaio di Varese a garanzia della sua affidabilità.

Nella prossima udienza, il 10 gennaio, verranno sentiti Giorgio Lugaresi e Igor Campedelli.