Scene, ombre e parole da ’un fratello rotto’

La poetessa Mariangela Gualtieri a Villa Torlonia dà voce a un mix di emozioni che si alternano nella mente e nel cuore

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di Raffaella Candoli

Mariangela Gualtieri sarà questa sera, alle 21.30, sul palco di Villa Torlonia, a San Mauro Pascoli, per il calendario di eventi Revèrso. La poetessa, scrittrice e drammaturga, cofondatrice con Cesare Ronconi del Teatro Valdoca, porta in scena le parole di ’Paesaggio con fratello rotto. Rito sonoro’, testo per l’opera teatrale omonimo, editato nel 2021. "I versi a cui darò voce – ha dichiarato la Gualtieri - sono stati scritti nel 2003 per le attrici e gli attori del Teatro Valdoca che erano lì ad aspettarli. A volte venivo chiamata a scrivere per scene già fatte che attendevano solo le parole, scene abitate da figure compiute prima che io cominciassi il lavoro. Ora, in scena, potrò solo vagamente evocare la loro strana vitalità: un oracolo, un macellaio violento, tre animali dolcissimi e savi, e poi una geisha, una ragazza uccello, un ragazzo cane, due ballerine e infine due gemelli siamesi". La voce dal vivo di Mariangela Gualtieri accompagna le immagini filmate dello spettacolo omonimo nel quale gli attori hanno facce dipinte di biacca bianca sporcata di rosso, si muovono tra suoni, urla disperate, con teste di animali addosso, in un bailamme di emozioni, visioni, nudità, balli, a chiedersi: che cosa abbiamo dimenticato? Quando piangiamo, quando siamo a pezzi, che cosa da noi si è cancellato?.

"Non si tratta però di personaggi, non c’è sviluppo psicologico - aggiunge Gualtieri -. A rivederli ora sembrano volti della moltitudine che ci abita. Con questo spirito cercherò di dar voce alle facce del popolo interiore di ognuno di noi, con la sua delicatezza e violenza e solitudine o saggezza o intuito o veggenza". Ma perché il fratello è rotto? "C’è da chiedersi se anche il paesaggio non sia rotto - prosegue la poetessa -, e soprattutto se entrambi ora, ad anni di distanza dalla scrittura di questa trilogia, non siano più rotti di quanto non lo fossero allora.

Il paesaggio riflette qualcosa che è avvenuto nella mente e nel cuore degli umani ed è anch’esso in rovina, con le sue meraviglie d’acqua, di vette e di cielo, tutte intossicate e imbrattate". La tematica che stimola la riflessione è relativa all’umanità, che crea falsi miti, ricorrendo all’uso razionale e indiscriminato della tecnologia, che rompe, spezza l’anima.