"Stabilimenti balneari, chiesti gli indennizzi"

Risoluzione del consigliere regionale Bulbi (Pd): "Prima del nuovo bando va fissato un parametro per risarcire le aziende in scadenza"

Migration

dI Giacomo Mascellani

Il Pd è schierato a fianco dei balneari, per far sì, in vista dei bandi di gara per le concessioni demaniali previsti nel 2024, di poter riconoscere il valore aziendale agli attuali concessionari. La risoluzione presentata dal Partito Democratico in Emilia-Romagna e che porta la prima firma di Massimo Bulbi, è stata infatti approvata dalla commissione Politiche economiche presieduta da Manuela Rontini.

Bulbi, questo è un passaggio importante, anche perché c’è grande condivisione sul tema. "Si, il documento di indirizzo sulle concessioni balneari che andranno a scadenza, è stato sottoscritto e approvato da maggioranza e opposizione". Quali sono le vostre richieste? "Quello che chiediamo, forti della tradizione turistica della Riviera romagnola, è che il Parlamento intervenga per approvare in via definitiva la disciplina di riordino, inserendo il giusto riconoscimento del valore aziendale dell’attività in scadenza, come parametro per la determinazione degli indennizzi".

A che tipo di parametro vi riferite?

"Si tratta di un parametro ovviamente economico che tiene conto degli investimenti fatti, delle professionalità acquisite, delle risorse impiegate in questi anni, ma deve essere anche un parametro che tiene conto del patrimonio umano che c’è dietro la rappresentanza del settore balneare, dietro ogni gestore di ciascun stabilimento"

Quali aspettative avete adesso da Roma?

"Con l’unità importante dimostrata da tutti i gruppi dell’Assemblea Legislativa, ora auspichiamo che in sede parlamentare, i subemendamenti proposti siano supportati da tutte le forze politiche".

Il documento attuale è contestato da tutti i balneari, anche perché è peggiorativo per le imprese esistenti rispetto a quello visto il mese scorso.

"L’apertura al libero mercato a partire dal 2024 purtroppo non ha previsto alcuna valutazione dell’impatto che ne deriva per chi ha investito negli stabilimenti, li ha ammodernati, ha conferito loro un’identità riconoscibile e riconosciuta, in cui si ritrovano sia il fruitore abituale sia il turista occasionale. L’ultima proposta del Governo, per quanto nelle intenzioni migliorativa sia per i servizi che per i beni demaniali, non contiene elementi di garanzia per i gestori attuali, nonostante questi imprenditori abbiano contribuito in maniera determinante alla cura del nostro litorale e a conferire quell’immagine di efficienza mista ad accoglienza calorosa, che ci rende famosi in tutto il mondo".

In termini pratici come si migliora il documento?

"Deve essere sostituita la parola "adeguata considerazione" con "adeguata valorizzazione", riconoscendo in termini chiari la valorizzazione della professionalità da chi da anni lavora nel settore e garantendo l’indennizzo anche degli investimenti effettuati che non necessitano di autorizzazioni".

La manifestazione a Roma della scorsa settimana ha avuto una grande adesione da parte dei balneari provenienti da ogni provincia.

"Tutti devono tenerne conto, la recente protesta dei gestori che hanno sfilato nellam capitale, segnala la fibrillazione di imprenditori che hanno bisogno di risposte e il malessere dei lavoratori del settore".

La riviera dell’Emilia-Romagna è il maggiore polo turistico d’Europa, quanto può pesare la Regione nelle scelte del Governo?

"Il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore al turismo Andrea Corsini sono consapevoli della necessità di affrontare la questione a tutto tondo. Come Pd in Emilia-Romagna, abbiamo sempre sostenuto che l’esperienza sul campo di Regioni ed Enti locali, è la chiave con cui affrontare dal punto di vista normativo le ricadute della direttiva Bolkestein e la sua futura applicazione".