Cesena, il nostro test: nove auto su dieci non si fermano davanti alle strisce

Viaggio in città: in centro e in periferia il pedone non ha precedenza

Un attraversamento a Cesena

Un attraversamento a Cesena

Cesena, 13 gennaio 2019 - Le auto filano veloce una dopo l’altra. All’altezza del supermercato Famila di Torre del Moro rallentano soltanto per dare precedenza alle altre vetture che percorrono la rotonda. I pedoni possono aspettare. Una signora in piedi sul ciglio della strada, con due grosse buste della spesa appoggiate a terra e i piedi già sulle strisce, si guarda intorno spazientita. Nessuno però si ferma per farla attraversare. Come lei, in tanti segnalano la mancata precedenza delle auto verso i pedoni che tentano di attraversare la strada dove gli è consentito.

Aumentano i casi di incidenti in prossimità delle strisce. Ma chi si muove a piedi in città è davvero sempre più invisibile agli occhi degli automobilisti frettolosi? Per scoprirlo il nostro viaggio parte proprio da Torre del Moro, in direzione ponte Nuovo. A metà mattina viale Matteotti è molto trafficato, due anziani usciti dall’edicola vorrebbero raggiungere la banca dall’altro lato della strada ma tutti sembrano aver una gran fretta. Il ragazzo davanti alla tabaccheria, poco distante, ha dalla sua l’età. Così, stufo di aspettare, approfitta della prima pausa del traffico per scattare dall’altra parte.

Al Ponte nuovo i clienti del bar Sinatra che vogliono raggiungere le loro auto parcheggiate dall’altro lato si vedono frenare davanti di colpo chi si immette dalle strade laterali. Eppure, anche loro, sono sulle strisce. Giriamo a sinistra in via Zuccherificio, poi in via Cavalcavia, l’uscita dopo viale Europa. Tutta la zona dell’Ipercoop è molto trafficata dagli studenti che si dirigono a piedi al campus universitario. Lì ci segnalano pericoloso l’attraversamento nascosto dai cassonetti della differenziata davanti alle Poste. Davanti alla stazione, sempre in viale Europa, la guerra del pedone sulle strisce è quasi scontata: lì la vittoria sulla precedenza la fa solo il numero di passanti. A Martorano, davanti al Gross Market di via Ravennate, e più in là, attorno alla rotonda, le strisce faticano a vedersi. C’è un anziano in bicicletta con la spesa in mano che si guarda attorno, ma nessuno sembra notarlo.

Percorriamo, in direzione casello dell’autostrada quindi via Cervese, verso il centro. Qui la maggior parte degli attraversamenti pedonali sono evidenziati da dossi nuovi di pacca. C’è via vai di pedoni all’altezza del centro di Villa Chiaviche, ma le auto si fermano senza indugio. Arrivati al Montefiore ci dirigiamo verso il viadotto Kennedy. Dalle scuole i ragazzi si buttano in mezzo alla carreggiata per raggiungere il parcheggio dell’Hotel Casali. E le auto inchiodano all’improvviso. Per raggiungere il centro bisogna girare a destra, ma occhio alle strisce in curva davanti alla gelateria: una ragazzina comparsa da dietro l’angolo è costretta a far un passo indietro e dare precedenza a chi fila via in auto senza esitare. Su viale Bovio una mamma dondola il passeggino e butta l’occhio di qua e di là. C’è traffico e rimane ferma sul marciapiede.

Anche in centro la situazione non cambia: il Conad in viale Gaspare Finali sembra una meta irraggiungibile per chi aspetta dall’altra parte della strada. Lo stesso vale su viale Carducci, dove la prima macchina della fila si ferma per dare precedenza a un passante (ricevendo un caloroso cenno di gratitudine), poi tira dritto nell’attraversamento successivo. E anche questa volta se sei a piedi ti tocca aspettare.