Torna il Vinitaly, brindisi per sette cantine

Cancellata nel 2020 e in forma ridotta l’anno scorso, la fiera di Verona oggi riparte con numeri da record per gli espositori

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di Paolo Morelli

Il Covid non si ritira, gli effetti della guerra in Ucraina si fanno sentire anche qua, l’inflazione e il caro-bollette tingono di scuro l’orizzonte, ma bisogna guardare avanti e non c’è niente di meglio di un calice di buon vino, meglio se bevuto in compagnia, per farlo con animo rasserenato. È questo lo spirito col quale oggi si apre nei padiglioni della fiera di Verona la 54ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale del vino che nel 2020 era stato soppresso e lo scorso anno si svolse in forma ridotta. C’è quindi una forte attesa per questa fiera che terrà banco fino a mercoledì 13 con numeri da record tra espositori e compratori. La nostra regione, dove le superfici coltivate a vite continuano ad aumentare, con particolare riguardo a quelle dedicate alla produzione di vini a Denominazione d’origine e Indicazione geografica, ha un ruolo sempre più di primo piano nel panorama vitivinicolo italiano, e la Romagna sgomita per emergere con la forza di qualità e tipicità sempre più accentuate, favorite dalle sottozone che quest’anno compiono dieci anni e saranno al centro di tre appuntamenti: martedì con una masterclass condotta da Gabriele Gorelli, primo e (finora) unico italiano ad avere ottenuto il riconoscimento di Master of Wine, oggi è mercoledì con approfondimenti su Albana secco e Sangiovese superiore curati da Andrè Senorer, sommelier altoatesino che ha vinto il Master dell’Albana 2020.

E domani ci sarà il Master del Sangiovese, concorso nazionale rivolto ai sommelier Ais con una ventina di concorrenti provenienti da diverse regioni. L’Emilia-Romagna si presenterà a Vinitaly con oltre 120 aziende, produttori e consorzi al padiglione 1, vicino all’ingrosso principale, ma ci sono aziende della regione che hanno preferito una collocazione diversa, soprattutto nel settore bio come Noelia Ricci di Fiumana di Predappio. Due i principali poli d’attrazione: l’Enoteca Regionale e il Consorzio Vini di Romagna. L’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, che strategicamente ha sede nella baricentrica Rocca di Dozza ed è presieduta da Giordano Zinzani, domani presenterà il tour 2022 di Tramonto DiVino, lo spettacolo itinerante organizzato dall’agenzia di comunicazione cesenate PrimaPagina che da 17 anni promuove e valorizza i vini regionali in abbinamento ai prodotti Dop e Igp, che è la carta vincente per la promozione dei territori. Coordinerà la presentazione il giornalista e tribuno di Romagna Maurizio Magni.

Il Consorzio Vini di Romagna, presieduto da Ruenza Santandrea, presenterà nel suo spazio 22 aziende produttrici: Branchini e Assirelli Cantina da Vittorio, entrambe di Dozza; La Sabbiona e Spinetta, entrambe di Faenza; Tenuta Uccellina di Russi; Villa Papiano di Modigliana; Poggio della Dogana di Terra del Sole; La Collina del Tesoro di Forlì; Fattoria Nicolucci di Predappio; Piccolo Brunelli di Galeata; Bissoni, Celli, Fattoria Paradiso, Giovanna Madonia, Tenuta La Viola, Tenuta Villa Trentola, tutte di Bertinoro; Galassi Maria di Paderno di Cesena; Cantina Sociale di Cesena, Domini Glicine, Zavalloni, tutte di Cesena; Cantina Braschi e Tenuta Casali (che presenta in anteprima il Famoso Pét Nat, entrambe di Mercato Saraceno.