Cesena, assalto americano al 40% in mani italiane

Incontro a tu per tu fra John Aiello e Michele Manuzzi per cercare una soluzione che anticipi i tempi previsti, ma le parti sono assai distanti

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di Paolo Morelli

Giorni frenetici quelli della seconda metà di luglio per i vertici del Cesena Fc. All’attività sul calciomercato, dove sono già stati messi a segno colpi assai importanti che indicano il proposito della proprietà italo-americana di puntare direttamente alla serie B, si affianca la partenza dell’ambiziosa campagna abbonamenti. A proposito di proprietà, John Aiello ha detto più volte di essere intenzionato a portare in mani americane (le sue e quelle di Robert Lewis, cioè della società basata a New York Jrl Partners) l’intero pacchetto delle quote sociali del Cesena Fc entro la fine di luglio senza aspettare la scadenza contrattuale di giugno 2023.

Se questo proposito andrà in porto nessuno lo sa: un paio di giorni fa c’è stato un incontro a tu per tu fra John Aiello e Michele Manuzzi, presidente della Holding Cfc che raggruppa i 28 soci che fecero rinascere il Cesena calcio e attualmente detengono il 40 per cento delle quote sociali. L’incontro a due serve per evitare fughe di notizie che potrebbero compromettere una trattativa che non sembra bene avviata.

Nel dicembre scorso, a conclusione di un lungo iter che aveva visto ipotetici acquirenti della società bianconera spuntare e sparire in breve tempo, si concretizzò il passaggio della maggioranza in mani americane, era stato fissato un percorso graduale che prevedeva il passaggio del 20 per cento delle quote dalla Holding Cfc quest’anno e un altro 20 per cento nell’anno prossimo per la somma complessiva di 1,2 milioni di euro (600mila all’anno). A fronte del pagamento di queste cifre, i 28 soci italiani si impegnarono a investire 200mila euro all’anno in pubblicità a beneficio del Cesena Fc per tre anni, quindi 600mila euro. Ma alcuni soci italiani, sentendosi poco coinvolti nella gestione e a fronte della modifica dei termini, vorrebbero annullare l’investimento. Se non saranno molti, comunque, l’impegno pubblicitario potrebbe essere mantenuto poiché fino a ora ogni socio investiva 25mila euro all’anno.

Sulle trattative per l’anticipo del passaggio delle quote dalle mani italiane a quelle americane tutti i protagonisti hanno le bocche cucite, ma si sa che la distanza tra le due parti è notevole: i soci della Holding Cfc vorrebbero il pagamento integrale di 1,2 milioni, gli americani avrebbero offerto 600mila euro a fronte di un analogo investimento pubblicitario in tre anni, e tutto è fermo qui.