Cesena, il futuro è alle porte e inizia col ds

Il club per prima cosa incontrerà Pelliccioni. L’idea è proporre un rinnovo del contratto, così come al tecnico Viali, ben visto dai vertici

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Un club come il Cesena forse, seppure in lontananza in attesa del Consiglio Federale, è tra i primi a scorgere l’alba 2020-21. Un’alba che sarà influenzata ancora dagli effetti economici provocati dal Covid-19 e può darsi condizionata (anche se ci si augura proprio di no) dall’evolversi del virus. Ad esempio, è impossibile ora rispondere alle domande: i protocolli sanitari potranno essere alleggeriti? E poi ancora ci sarà il pubblico (in maniera contingentata o con distanziamento) oppure si dovrà aspettare a lungo? E’ chiaro che a Cesena un dettaglio simile, per la squadra e per la società, fa la differenza. Però dopo l’ultimo Consiglio direttivo della Lega Pro, avvenuto alla presenza del presidente Figc Gabriele Gravina, sembra proprio che ci sia un accordo su come far ripartire oggi anche la serie C: direttamente con playoff e playout, con promozione delle prime e retrocessioni delle ultime.

Spareggi che non interesserebbero il Cesena (13°) che, una volta incassata la ratifica del prossimo Consiglio Federale (passaggio fondamentale), potrà davvero cominciare a pensare al progetto tecnico per la stagione 2020-21, portandosi avanti.

Il club non l’hai mai nascosto, la linea è chiara: fino a quando non ci sarà la comunicazione ufficiale sulla conclusione di questa stagione, le decisioni restano in stand-by. Vale per tutti quelli che sono in scadenza, giocatori compresi. Arrivato l’avviso, ci si potrà sedere e iniziare a parlare, il primo giorno giusto potrebbe essere lunedì 8 giugno: prima il Consiglio Federale, poi nel tardo pomeriggio il Consiglio interno bianconero. Nell’analisi si partirà chiaramente da direttore sportivo e allenatore (entrambi a scadenza), le basi del progetto tecnico.

Alfio Pelliccioni e William Viali partono in una posizione di forza, di vantaggio. L’allenatore si è amalgamato subito, è visto benissimo in società, l’approccio è stato importante e anche se per un breve periodo (quattro partite) ha dimostrato un lavoro serio. Quindi ha sicuramente un vantaggio rispetto a qualsiasi altra decisione. Così come Pelliccioni: ha costruito il Cesena tornato tra i professionisti, in due anni ha dimostrato di saper puntare su nomi giusti (Ciofi, Valeri, il ritorno di De Feudis, Ricciardo, Alessandro, Munari, Zerbin), alcuni errori sono stati fatti e la scelta di Francesco Modesto non ha pagato (anche se la sua prima idea era Giuseppe Scienza, tecnico del Monopoli) ma nel mercato invernale si è rimediato con Zampano, Ardizzone, Caturano e la scelta di Viali in panchina. Sembrava essere un Cesena da playoff.

Si diceva della posizione di forza: il significato è che in società non appare esserci la volontà o le motivazioni per cambiare, però con entrambi, nel momento in cui si parlerà, dovrà essere trovato l’accordo. Un accordo bilaterale in funzione del progetto tecnico da mettere in piedi e sotto l’aspetto economico. Due caratteristiche essenziali.