Addio a Luigi Gobbi, fu prigioniero di guerra

Aveva combattuto in ex Jugoslavia, a lungo presidente dell’Associazione combattenti e reduci. "Amava molto raccontare le sue esperienze"

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di Paola Pagnanelli

A pochi giorni dal suo centesimo compleanno, è morto ieri Luigi Gobbi, figura amatissima a Montecosaro e non solo anche per via del suo impegno come presidente e poi socio della sezione locale dell’Associazione combattenti e reduci. "Gobbi – lo ricorda Albino Mataloni, presidente provinciale della stessa associazione – aveva combattuto nella ex Jugoslavia e poi era stato fatto prigioniero. Tornato a casa, aveva iniziato a lavorare allo zuccherificio e così aveva tirato su la sua famiglia. Era un persona molto in gamba. A un certo punto, prese in mano l’associazione in un momento di grossa difficoltà e riuscì a risollevarla, organizzando mille iniziative. Gobbi amava moltissimo raccontare le sue esperienze ed era attaccatissimo all’Associazione combattenti e reduci. Anche di recente aveva partecipato a una nostra manifestazione a Muccia, ci teneva moltissimo. L’11 maggio avrebbe compiuto cento anni, noi ci preparavamo a festeggiarlo anche in occasione della festa nazionale del 2 Giugno. Lui stava invitando un mare di gente, anche perché era una persona vivacissima, fino all’anno scorso ancora guidava e solo di recente il figlio aveva deciso di farlo smettere, e di accompagnarlo di persona dovunque volesse andare. Viveva da solo e stava bene, purtroppo però una malattia improvvisa lo ha portato via in pochi giorni". Gobbi lascia due figli, oltre a nipoti e pronipoti, e tantissime persone che a Montecosaro gli volevano bene. Ora in paese resta solo un ultimo reduce della Seconda guerra mondiale, anche lui vicino al secolo di vita. Il funerale di Gobbi si terrà domani alle 10, nella chiesa della Santissima Annunziata.