Bidone tirato sui binari, caos alla rete ferroviaria: si becca 1 anno e 2 mesi

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Due anconetani erano finiti sotto processo, dopo i disagi causati sul treno Ancona-Pescara e alla stazione di Porto Recanati il 29 ottobre 2017, provocando un blocco dei convogli per poco meno di un’ora. Ieri uno di loro, Matteo Cingolani, è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione. Assolta invece la donna che era con lui, Sara Ruberto di Loreto. Il controllore aveva fermato proprio la donna, a bordo senza biglietto; dato che lei non voleva indicare nome e cognome, la capotreno aveva disposto che scendesse alla prima stazione, Porto Recanati. Con lei c’era Cingolani, che se l’era presa con la dipendente delle Ferrovie. Così anche per lui era arrivato l’ordine di scendere dal treno. L’anconetano allora aveva reagito staccando da terra un cestino metallico per i rifiuti e tirandolo sui binari. Il treno ci era passato sopra, si era danneggiato ed era stato costretto a uno stop di quasi un’ora. Arrivati i carabinieri, si era scoperto anche che Cingolani aveva un foglio di via per tre anni da Porto Recanati. Alla fine la donna era stata denunciata per il rifiuto a dare le generalità, e lui per attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e per la violazione del divieto di tornare in città. L’altro giorno in tribunale si è chiuso il processo. Come chiesto dal pm Raffaela Zuccarini, Ruberto è stata assolta per la tenuità del fatto, mentre Cingolani è stato condannato a un anno e due mesi di reclusione. Difeso dall’avvocato Emanuele Senesi (nella foto), ora lui comunque potrà fare appello.

p. p.