Dalle festività ai saldi col rebus del Covid "Gli affari ne risentono, ma ora va meglio"

Domani il debutto delle promozioni e i negozianti incrociano le dita: c’è movimento, speriamo che la regione non cambi colore

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di Francesco Rossetti

"Festività condizionate dal Covid: a Civitanova sono tantissime le persone in quarantena e gli affari ne hanno risentito. Ma rispetto all’anno scorso va decisamente meglio, e ora via con i saldi". È la sintesi di ciò che pensano alcuni commercianti del centro in vista dell’inizio dei saldi, previsto per domani. Il virus corre e gli affari in certi casi vanno a rilento. "Ma tutto sommato poteva andare peggio – spiega Yuly Torres –: qualche vendita c’è stata e sono fiduciosa". Il suo negozio, Chica Loca, si trova in corso Umberto I. "I saldi? Partiranno tra pochi giorni (mercoledì, ndr), ma già si nota un po’ di movimento, meglio così". Dello stesso avviso è Mattia Santandrea, di Marina C. Boutique. "Non ci lamentiamo, credo siano state delle buone festività dal punto di vista delle vendite – ammette –. Se torno indietro col pensiero a prima della pandemia, dico che non c’è confronto, ma se faccio riferimento all’anno scorso, non posso che tranquillizzarmi. Il periodo dei saldi è alle porte, speriamo che la nostra regione non cambi colore, sennò sarebbe un bel guaio". Contagi alle stelle: commercio alle stalle. Lo sostiene Vanda Giampaoli di Giampaoli Boutique. "A dicembre, purtroppo, siamo stati penalizzati dal forte aumento dei casi: pochi regali e acquisti sotto tono; contrariamente a quanto accaduto a settembre e ottobre, quando le cose sono andate meglio. Ora speriamo di rifarci con i saldi". La pensa così anche Giuseppe Torresetti, che gestisce il negozio Cod 63. "Il Natale? Non benissimo – dice – , ormai mi sono fatto una certa idea sull’andamento degli affari. Infatti, ho l’impressione che il Covid abbia diviso l’anno in due momenti: da una parte i mesi più caldi, quando si lavora e c’è un bel movimento, e dall’altro i periodi più bui dell’autunno e dell’inverno, nei quali tornano il virus e certi brutti pensieri. Tuttavia i saldi ci aiuteranno, o almeno lo spero". A pochi passi c’è la storica boutique Anna Annibali, da sempre punto di riferimento in città per l’abbigliamento dei più piccoli. "Abbiamo iniziato con i presaldi e già si nota un buon viavai di persone – osserva Daniela Annibali –. Il fine settimana è stato discreto e anche il periodo natalizio non è stato dei peggiori. Inoltre, la tendenza è un po’ cambiata; prima si sceglieva sul posto cosa acquistare, oggi si viene già con le idee chiare e in maniera mirata". E proprio sui saldi è la Confcommercio a fare un primo bilancio di previsione: spesa pro capite di 120 euro, per un giro di affari complessivo di 180 milioni. "Gli incrementi dei prezzi fanno di questi saldi un’importante opportunità per i consumatori – sottolinea Confcommercio –, e allo stesso tempo una leva strategica degli operatori per combattere l’inflazione. Possono anche trasformarsi in un’importante occasione per rafforzare lo shopping sotto casa, dove la fiducia diventa un elemento di scelta. Ma soprattutto, per gli esercenti, i saldi servono per avere maggiore liquidità, rinunciando magari ai margini desiderati in un’ottica di stabilità aziendale". E la variante Omicron è determinante nel penalizzare gli affari, sostiene sempre Confcommercio. "I numeri sono lontani da quelli pre-crisi: oggi, rispetto al gennaio 2020, le persone interessate ai saldi sono il 12% in meno. Ciò è dovuto alla preoccupazione per la variante Omicron e alla concorrenza data dalle promozioni prenatalizie. Il consumatore agisce d’impulso, decidendo al momento, in base all’offerta".