Garbuglia, lo scenografo amato da Visconti e da altri maestri del cinema

Oggi convegno al ’Cecchetti’, dove sarà allestita anche una mostra di opere che raffigurano le scene di grandi film

Migration

Civitanova rende omaggio (finalmente) allo scenografo di Luchino Visconti ed altri big del cinema italiano, ovvero Mario Garbuglia, che era orgoglioso di essere nato a Fontespina. L’evento promosso da Teatri di Civitanova è in programma oggi (ore 21) al Cecchetti. Mario, nato nel 1927 e morto nella capitale nel 2010, è una delle figure più "illustri" del cinema nazionale. Al convegno civitanovese interverranno lo storico del cinema Marco Pistoia (Università di Salerno), lo scenografo Umberto Di Nino (Accademia Belle Arti di Frosinone) e la figlia del Maestro, Daniela Garbuglia, curatrice del libro "Mario Garbuglia. Luce sulla scena" (Palombi Editore). Seguirà la proiezione di "Gruppo di famiglia in un interno" (1974), ritenuto dalla critica l’ultimo grande film del regista Luchino Visconti (scomparso nel 1976), con la scenografia di Garbuglia: interpreti Burt Lancaster, Helmut Berger, Silvana Mangano. Inoltre nel foyer del Cecchetti verrà allestita la mostra d’arte "Ricordi fissati su tela" (2002), dipinti ad olio originali di Garbuglia raffiguranti scenografie di film. "Mio padre Mario – ha detto la figlia Daniela – si è formato dapprima a Firenze poi Roma. Dopo l’esordio nel 1952 con il film "Le ragazze di Piazza di Spagna" di Luciano Emmer, ha lavorato con i grandi maestri del cinema italiano: Mario Monicelli, Vittorio De Sica, Mauro Bolognini, Alessandro Blasetti, Alberto Lattuada. Ma è stata quella con Luchino Visconti la collaborazione più lunga e professionalmente più feconda, durata vent’anni (1957-1976), espressa in 9 pellicole". "Vanno ricordate altresì – ha aggiunto il curatore del convegno Aldo Caporaletti – le significative collaborazioni con affermati registi stranieri: Roger Vadim (nel film "Barbarella"), Nikita Michalkov, Peter Del Monte, Sergej Bondarcuk. Con quest’ultimo autore, per "Waterloo", ha ottenuto il prestigioso Bafta Film Award".

Ennio Ercoli