Il superbonus ’sfratta’ decine di gatti

Una vera emergenza: il Comune ha mappato le colonie feline e dovrà realizzare rifugi nelle vicinanze degli edifici

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di Lorena Cellini

Gatti sfrattati dai cantieri edili. La possibilità di usufruire del superbonus del 110% ha fatto spuntare ovunque muratori e impalcature e sono venuti giù non pochi edifici. Demolizioni che hanno messo sulla strada tanti gatti randagi, rimasti senza casa perché avevano la loro cuccia proprio fra le mura delle abitazioni oggi sottoposte a ristrutturazione. Un problema che ha costretto il Comune a prendere atto di una sorta di emergenza delle colonie feline costrette ad abbandonare il loro riparo, e addirittura a mapparle. Risultano al momento senza casa tutti i mici che albergavano in via Caronte n. 11, in via generale Carlo Alberto Dalla Chiesa al civico 5, e in piazzetta Italo Balbo. Una sorta di comunità di ‘Aristogatti’ senza padrone a cui fare le fusa e senza un salotto su cui fare belle dormite, ma liberi di scorrazzare e cacciare topi e lucertole. Le colonie feline risultano denunciate ai sensi della normativa regionale e nazionale che le tutela e di conseguenza l’amministrazione comunale si dovrà far carico della necessità di realizzare, nelle stesse aree oppure nelle vicinanze, piccoli rifugi per consentire agli animali rimasti senza un tetto sulla testa di potersi mettere al riparo nella nuova casa. E’ stato perciò deliberato l’acquisto di casette in legno, e dovranno essere resistenti alle intemperie, da sistemare nelle aree in cui si trovavano le colonie smantellate e anche nel piazzale attiguo al canile multizonale della zona Piane Chienti, dove da tempo è stanziale un’altra colonia felina e dove il Comune ha già effettuato interventi di sistemazione. Per acquistare le casette in cui dovranno trovare ospitalità sia i gatti sfrattati dai lavori dei cantieri edili aperti in città che quelli che vivono invece vicini al canile è stata stanziata la somma di 2.500 euro.