La Croce Bianca risponde al sindaco: "Tutta colpa dell’astio personale"

L’associazione replica alle dichiarazioni di Michelini. Nei giorni scorsi inutile. il tentativo di conciliazione

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Non si è fatta attendere la risposta da parte del direttivo della Croce Bianca di Porto Recanati, dopo che è fallito il tentativo di conciliazione con il comune sul tema legato ai locali di via Argentina. Nei giorni scorsi le associazioni avevano avanzato richiesta per chiedere i locali in usucapione. Il sindaco Andrea Michelini aveva infatti annunciato che farà causa all’associazione per i presunti danni arrecati all’ente. "Il danno incalcolabile, da lei paventato, sindaco, è pura fantasia – rimarca con decisione l’associazione –. Negli ultimi vent’anni l’immobile è stato inserito nel piano delle alienazioni, ma di compratori neanche l’ombra e di denari ancora meno. E ora arriva lei, con l’abilità di un uomo di teatro, e sbraita: ‘dobbiamo vendere ma voi ce lo impedite’, urlando al danno incalcolabile. Beh, il vero danno economico, caro sindaco Michelini e caro assessore Riccetti, è quello che voi rischiate di causare, portando in tribunale un’associazione che, lo sapete bene, vanta un diritto ben più rilevante di quanto voi non volete concederle". L’associazione ha poi proseguito: "Un danno dovuto ad un astio personale verso un’associazione e promosso dalla semplice arroganza di gestire la cosa pubblica come fosse casa vostra. ‘Questa è casa mia’, ce lo aveva anche detto, ricorda sindaco? Ci rammarichiamo che questo ente sia gestito da chi si reputa proprietario piuttosto che amministratore".