L’archeologia delle parole: murales degli studenti dedicati a Zavatti e Annibal Caro

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Giornata di festa all’Istituto via Ugo Bassi per l’inaugurazione in presenza dei murales delle scuole ’Silvio Zavatti’ e ’Annibal Caro’ di Civitanova realizzati dagli artisti Giulio Vesprini e Daniele Tozzi per il progetto Miur – piano triennale delle arti. L’Istituto lo ha tradotto in una serie di attività dal titolo ’L’archeologia delle parole. Dall’Epigrafe alla Graffiti Art’. La pandemia ha rallentato i lavori, ha modificato le strategie, le metodologie ma non di certo l’entusiasmo per le attività di scoperta e di valorizzazione del territorio. I ragazzi sono partiti dallo studio delle epigrafi presenti nei portali delle chiese, nei palazzi signorili e negli edifici rurali per scoprire come esse parlino del passato e del presente e siano capaci di tramandare la memoria di un evento storico, di un personaggio o di un’impresa. In questo viaggio di scoperta sono stati accompagnati dagli storici locali, custodi del passato della nostra città: il professor Alvise Manni del Centro Studi Civitanovesi e la professoressa Annamaria Vecchiarelli, presidente dell’Archeo Club di Civitanova. In un viaggio a ritroso, "nell’archeologia delle parole", gli alunni sono stati coinvolti nella realizzazione di una pubblicazione ’Lapidario civitanovese’ fino alla realizzazione di Calligraffiti, così chiamati i graffiti urbani che utilizzano le parole per formare delle immagini. Il percorso si è concluso quest’estate con la realizzazione di due murales realizzati da Giulio Vesprini e Daniele Tozzi, per commemorare i concittadini di cui le scuole portano il nome. Una memoria ’astratta’ di Silvio Zavatti che ricorda i colori, gli iceberg e le emozioni dell’esploratore studioso delle terre polari, e un ritratto calligramma di Annibal Caro realizzato con i versi del sonetto scritti dal Caro per la sua città, Civitanova, nel 1532. Presenti all’inaugurazione Roberto Vespasiani, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, che ha sottolineato l’importanza delle testimonianze scritte su materiale durevole come le lapidi epigrafiche, la dottoressa Carla Sagretti, il preside dell’Istituto, dottor Maurizio Armandini, che ha ereditato un progetto avviato dalla precedente dirigente dell’Istituto, Antonella Marcatili. A rappresentare l’amministrazione e a manifestare il plauso dell’ente verso queste forme d’arte, gli assessori Barbara Capponi e Giuseppe Cognigni.

Valentina Cannone