Lo rifiuta, lui la violenta: condannato 26enne

Di origini sudamericane, nell’estate del 2020 aveva molestato anche l’amica nella zona del molo: il giudice gli ha inflitto due anni e 5 mesi

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di Paola Pagnanelli

Accusato di aver violentato una ragazza e di aver molestato l’amica che era con lei, è stato condannato a due anni e cinque mesi di reclusione un 26enne civitanovese di origini sudamericane. Il ragazzo ha sempre negato tutto, ma ha altri due procedimenti in corso per accuse analoghe. L’episodio esaminato ieri dai giudici di Macerata era avvenuto la sera dell’11 agosto 2020. Quella sera, due ragazze 19enni di Civitanova erano andate a fare una passeggiata sul lungomare. Avevano incontrato vari amici, e a un certo punto due ragazzi avevano deciso di proseguire la serata con loro. Arrivati in una spiaggia vicino al molo, in una zona buia e isolata, uno dei ragazzi aveva distratto una delle ragazze, mentre uno dei giovani distraeva una delle ragazze, il 25enne aveva aggredito l’altra: la 19enne, che si era trovata le mani di lui sotto alla gonna, era stata costretta a subire baci e carezze non volute. Lui le aveva stretto il collo e chiuso la bocca, perché non urlasse, ma lei era riuscita a divincolarsi e a scappare, grazie anche all’amica che intanto era andata in suo soccorso. Anche lei era stata molestata dal 25enne, che l’aveva baciata e aveva allungato una mano verso le sue parti intime prima che le due riuscissero a correre via. Una volta al sicuro, la 19enne era svenuta e l’amica aveva chiamato il 118. Le ragazze erano andate al pronto soccorso, dove la civitanovese aveva avuto una prognosi di 5 giorni per le lesioni riportate a un braccio. Così era emerso quanto avvenuto poco prima. Grazie alle indicazioni piuttosto precise date dalle giovani, una decina di giorni dopo il ragazzo era stato messo agli arresti domiciliari, misura che poi era stata revocata Ieri mattina in tribunale a Macerata per lui si è chiuso il processo. L’avvocato difensore Alessia Pepi ha messo in luce alcune contraddizioni emerse nel racconto delle ragazze, per assicurare che non c’era mai stata alcuna violenza. Ma alla fine, accogliendo la richiesta del pm Stefania Ciccioli, il collegio, con il presidente Roberto Evangelisti, ha condannato il 25enne a due anni e cinque mesi di reclusione, e a risarcire con 5mila euro la ragazza, parte civile con l’avvocato Antonio Crisanti. L’avvocato Pepi annuncia da subito l’appello. Ma intanto il civitanovese ha in corso un altro procedimento penale per un episodio simile avvenuto sempre in città, e per quell’episodio ha ancora la misura cautelare del divieto di uscire da Civitanova. Un altro procedimento sarebbe invece in corso nel Lazio.