"Se il sindaco chiama, pronta a fare l’assessore"

Data fuori per motivi di lavoro, Campetelli chiarisce. Giunta: le deleghe scelte dai vertici regionali del centrodestra, c’è il nodo Belvederesi

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di Giuliano Forani

Saranno dunque i vertici regionali di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega a decidere la distribuzione delle deleghe assessorili. Un primo incontro ci sarebbe stato già martedì sera, nella mattinata di ieri tutto l’impegno della politica era concentrato sulla riorganizzazione della sanità, nel pomeriggio forse, la ripresa dei contatti. La soluzione, ad ogni modo, è attesa in teoria entro oggi o domani visto che sabato è in programma la prima seduta del Consiglio comunale e tra i punti c’è anche la presentazione degli assessori. In teoria, dicevamo, perché tecnicamente l’attribuzione delle deleghe potrebbe avvenire anche in fase successiva. Il problema non appare di semplice soluzione e questo l’abbiamo detto in più occasioni. Su tutto c’è da sciogliere la riserva sul numero degli assessori da assegnare a Fratelli d’Italia. Ne chiede tre e da qui non intende schiodarsi. A venir meno sarebbe quell’equilibrio al quale si appella il sindaco Ciarapica, tornato fiducioso dalle ferie e sicuro che i giochi si sarebbero risolti in fretta. Così invece non è, e la decisione di affidarsi ai vertici regionali ne è una conferma. Accogliere la richiesta di Fratelli d’Italia comporterebbe il sacrificio di uno degli altri alleati. Soprattutto della lista "Civitanova Unica per Ciarapica", che di consiglieri comunali ne ha quattro, come FdI, e quindi reclama una rappresentatività adeguata. In merito ai consiglieri di FdI, c’è da fare una puntualizzazione: il quarto consigliere è Roberto Tiberi e non Paolo Nori, che entrerebbe in Consiglio dopo la designazione degli assessorati, essendo il primo dei non eletti. Come lui, dovrebbe entrare anche Maria Luce Centioni, seconda dei non eletti.

Quello dei tre assessori a FdI è il nodo principale da sciogliere ma non il solo. A meno che la richiesta "esosa" non serva per alzare il tiro e ottenere altri incarichi pesanti. C’è infatti anche, o meglio, ci sarebbe, il caso Massimo Belvederesi, il coordinatore provinciale del partito. Per cinque anni è stato alla guida dell’Atac e si dice sia stato al centro di accordi preelettorali interni, secondo i quali sarebbe passato a gestire un assessorato. Belvederesi, però, non solo non è tra gli eletti ma non si è neanche presentato in lista. Sarebbe, quindi, il classico assessore esterno, previsto dalla legge ma forse inviso dai consiglieri eletti che si sono impegnati e hanno portato fieno in cascina. Si vedrà. Ed infine l’assessore donna, la terza dopo Barbara Capponi e Roberta Belletti. S’era parlato di Manola Gironacci, prima dei non eletti di Civitanova Unica, nel caso che Paola Campetelli (stessa lista) non fosse stata disponibile per motivi di lavoro. Lei stessa chiarisce e si dice pronta al compito. "Non ho chiesto niente al sindaco - dice - e mi affido a lui. Se ritiene che io possa assolvere a tale compito, per rispetto degli elettori che mi hanno dato fiducia e chiesto di rappresentarli, mi metterò a disposizione".