"Shampoo e manicure in massima sicurezza"

Parrucchierie e centri estetici pronti a controllare il Green pass base: "Il rischio però è che venga incentivato l’abusivismo"

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di Francesco Rossetti

"Il Green pass? Ci sono pro e contro: se da un lato aumenterà il già alto livello di sicurezza dei nostri saloni, dall’altro potrebbe incentivare l’abusivismo, che è dannoso per la salute e per l’erario. Ma non temiamo forti ripercussioni sugli affari, i clienti sono quasi tutti vaccinati". E’ ciò che pensano i titolari delle parrucchierie e dei centri estetici di Civitanova e Montecosaro: per accedere a queste attività, da giovedì, sarà necessario il Green pass base (ottenibile anche attraverso un tampone rapido, effettuato entro 48 ore prima dall’accesso al salone, o molecolare, fatto entro 72 ore).

"Sono sereno: i miei clienti sono vaccinati quindi non cambierà nulla – dice Michele D’Agruma - e in questo modo siamo più protetti nel locale". Maggiore sicurezza, maggiore libertà d’impresa: è l’opportunità che spera possa concretizzarsi Moira Gabellieri, che in zona stadio gestisce Degradè Joelle. "Nel mio salone – spiega - al momento sono attive tre postazioni, ma prima ce n’erano cinque. Con l’introduzione del Green pass spero di tornare al pieno dell’attività, perché si lavorerà in un ambiente più sicuroi". Le persone non immunizzate probabilmente non rinunceranno a un taglio di capelli, oppure a un trattamento estetico, ma il tampone rappresenta sempre un costo aggiuntivo, che in molti potrebbero cercare di evitare. E un esercente abusivo pronto a ricevere in casa lo si trova sempre; a lanciare il campanello d’allarme è il barbiere Giuliano Ricci: "Almeno nel mio caso – dichiara - non trovo il Green pass molto necessario: si entra uno alla volta e su prenotazione, il locale è spazioso e ci sono tutte le precauzioni necessarie. Al contrario, credo che crescerà il lavoro nero". "Non sono contro il Green pass, ma vorrei sottolineare che finora abbiamo adottato tutte le precauzioni del caso – ammette Simona Armignacca, titolare di ’Simona la tua beauty routine’ - dalle mascherine fino ai copri scarpa". Liana Carlomè di Amoa Parrucchieri, invece, teme il conflitto sociale tra vaccinati e non: "Anche se sono immunizzata, noto diversità di pensiero molte accese tra le persone e trovo spiacevole che questo degeneri nello scontro e nella paura dell’altro". Sonia Appignanesi, titolare di ’Sonia Parrucchieri’ a Montecosaro la pensa così: "Il Covid dobbiamo sconfiggerlo a tutti i costi e il prima possibile, giusto quindi adottare le misure di sicurezza più adeguate. I saloni di parrucchieria sono da sempre attenti a questo aspetto, il Green pass diventa una tanquillità ulteriore per i clienti, che proprio per questo dovrebbero evitare di rivolgersi agli abusivi".