Un murales che esce dal grigiore: l’opera per la transizione ecologica

L’assessore Roberta Belletti: "Una rappresentazione grafica può avere più impatto di mille parole"

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Un murales nella scuola Gianni Rodari dedicato alla transizione ecologica, perché "una rappresentazione grafica può avere più impatto di mille parole". L’assessore Roberta Belletti ha iniziato a elaborare un programma ambientale e lo ha fatto partendo dall’occhio. La vista utile al sapere e al capire, per sensibilizzare i cittadini e l’opinione pubblica. Per questo il murales, realizzato dall’artista torinese Etnik e curato da Giulio Vesprini nell’ambito del progetto ’Vedo a colori’, è un mix di impatto, sfumature e conoscenza, il punto iniziale di un percorso che seguirà con convegni e sopralluoghi per l’installazione di pannelli fotovoltaici in vari edifici cittadini. Il tutto con una finalità: "Coniugare la crescita economica con la sostenibilità e la tutela ambientale", prosegue la Belletti, assessore alla Transizione ecologica. Da lunedì l’istituto via Regina Elena in via Bragadin ha cambiato così faccia, riqualificandosi in parte. "Una grande emozione vedere negli occhi dei piccoli alunni, la meraviglia e lo stupore nel guardare quest’opera – prosegue l’assessore –. Ho voluto questo murales perché oggi, più che mai, è necessario sensibilizzare i cittadini del domani al rispetto per l’ambiente che ci circonda. Ci stiamo adoperando per consegnare una città migliore". Vesprini ha presentato in questo modo il graffito: "Al centro c’è il modello urbano di una città che via via sta uscendo dal suo grigiore perché è circondato dalla circolarità della natura che si sta riappropiando dei propri spazi. Un ragionamento quindi su come dovrebbe cambiare la città". Entusiasta anche la dirigente scolastica Pamela Tomassi: "Ciò dimostra l’importanza di parlare ai giovani attraverso i nuovi linguaggi".

Nicholas Masetti