I Dik Dik a Civitanova Alta: "Faremo vibrare il pubblico"

Pietro Montalbetti: "Raccontiamo tante epoche, ma siamo curiosi del futuro". Ingresso libero dalle 21.15

I Dik Dik a CIvitanova alta

I Dik Dik a CIvitanova alta

Civitanova, 18 agosto 2022 - "Suoneremo Senza luce , Vendo casa , Viaggio di un poeta : insomma, le nostre canzoni ma anche Blowin’ in the wind che può essere stata scritta adesso per quanto è attuale". Pietro Montalbetti, detto Pietruccio , anticipa cosa proporranno i Dik Dik nel concerto, ingresso libero, alle 21.15 di oggi a Civitanova Alta in occasione dei festeggiamenti per il patrono.

I Dik Dik sono Giancarlo Sbriziolo , detto Lallo , (voce, chitarra elettrica); Pietro Montalbetti, detto Pietruccio, (chitarra solista, voce); Gaetano Rubino (batteria) e Mauro Gazzola (tastiere).

Montalbetti, qual è la canzone in cui già sente vibrare il pubblico sin dalle prime note?

"Quando attacco Senza luce , ma anche Il primo giorno di primavera e tante altre. Abbiamo venduto 60milioni di dischi e tante canzoni sono rimaste a lungo al primo posto".

Avete rielaborato e inciso delle cover, come siete riusciti a individuare le canzoni giuste?

"Pensavo: se piacciono a me, piaceranno anche agli altri".

Pescare tanto nel repertorio del passato è qualcosa di nostalgico?

"Non siamo nostalgici, assieme ai Rolling Stones siamo la band più longeva e abbiamo attraversato tanti periodi storici. Sul palco non siamo dei juke box, ma raccontiamo i tanti periodi storici attraversati. E poi, chi pensa al passato non può costruire il futuro e noi abbiamo guardato avanti incidendo altri album. Io, poi, non potrei restare a casa a fare il pensionato, voglio invecchiare bene e amo l’atmosfera del palco. Sono poi mosso dal desiderio di conoscere, studiare, viaggiare".

Un ventenne in ’Viaggio di un poeta’ parte mosso dal desiderio di cercare fortuna quando capisce che era a casa sua; lei invece cosa l’ha spinta a esplorare l’Amazzonia e altre zone del mondo?

"La curiosità e il piacere di conoscere il pianeta, le altre culture. Ho 81 anni e a gennaio voglio andare a Panama per vivere un’esperienza con gli indios, ho attraversato il Sahara, scalato le montagne, vissuto con altre popolazioni mangiando ciò che mangiano loro. Non ho fatto il turista, ma mi sono immerso nel loro mondo".

Lei ha scritto dei libri, c’è qualcosa in dirittura d’arrivo?

"Sì, un libro sul mio rapporto con Lucio Battisti , a cosa pensavamo prima di arrivare al successo. Ripercorro un viaggio di quando eravamo nessuno".

Come è nata questa amicizia durata così a lungo?

"L’ho incontrato all’audizione della Ricordi: siamo entrati subito in sintonia. Dopo un po’ di tempo lo rivedo, era il 24 dicembre 1964, ne parlo a casa e mia madre mi dice di invitarlo per il pranzo di Natale. Poi mamma ha telefonato ai suoi genitori a Poggio Bustone, ha parlato con sua madre e poi le ha passato il figlio e lui, commosso, le ha detto di avere trovato una famiglia".