Medicina, specializzandi in fuga

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 9 ottobre 2019 - Non riesco a comprendere come nel nostro Paese manchino i medici. La facoltà di Medicina è ancora un traguardo appetibile e tanti giovani cercano di superare il test per entrare dato che quasi tutte le università prevedono il numero chiuso. Secondo alcune fonti fra 5 anni mancheranno mille medici. La politica deve risolvere questo nodo perchè la salute dei cittadini è più importante della legge elettorale.  Valerio Regazzoni, Matova

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

La mancanza di medici in un paese civile non dovrebbe esistere. L’Italia è un paese civile ma i medici mancano. Un bel rebus. Si registra, fra l’altro, un fenomeno che deve far riflettere. Molti specializzandi scelgono la via dell’estero perchè ritengono che in Italia non ci siano più le condizioni per una carriera decente: poche prospettive, scarsi incentivi, retribuzioni insoddisfacenti. C’è un dato allarmante emerso nel corso del 121esimo congresso della Società italiana di chirurgia che si è tenuto a Bologna e che rispecchia il trend nazionale. Il 60% degli iscritti alla scuola di specializzazione dell’Università di Tor Vergata, Roma, ha come prospettiva un posto all’estero, mentre solo il 10% punta decisamente sull’Italia. Che fare? Difficile trovare una ricetta precisa, ma due indicazioni si possono individuare. Il settore pubblico deve cambiare le proprie dinamiche ed evitare migrazioni di medici verso il privato, spesso più conveniente. E lo Stato deve, come afferma la Società di chirurgia, allestire un piano su misura per fornire un futuro di buonsenso agli specializzandi. Poi, come sempre, vinca il migliore.  beppe.boni@ilcarlino.net