Mihajlovic, il tifo è per tutti i malati

La lettera. Risponde il condirettore del Carlino. Beppe Boni

Bologna, 18 settembre 2019 - M è sembrato inopportuno il blitz notturno dei giocatori e dello staff del Bologna calcio all’esterno dell’ospedale Sant'Orsola per festeggiare la vittoria sul Brescia. E’ vero che il mister Sinisa Mihajlovic è ricoverato lì per una leucemia e segue la squadra, ma altre persone nello stesso reparto stanno male. Forse non era la sede adatta per applaudire e fare cori di gioia. Riccardo Ferrari, Cesena

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Il video del fuoriprogramma messo in scena dalla squadra ha fatto il giro del mondo e lo ha trasmesso anche la Bbc inglese. E’ stata una scelta emozionale a metà tra lo sport e la vicinanza umana degli atleti rossoblù al proprio allenatore che combatte contro la malattia. E lo fa con energia e dignità, cercando di non staccare la spina dalla vita di tutti i giorni. E’ questo il messaggio che anche Sinisa vuole trasmettere a chi è nella stessa condizione: mai cessare di sperare e di lottare. Bisogna mettercela tutta. E la vicinanza dei giocatori e dello staff esprimono la stessa energia che tanti familiari mettono nell’assistenza ai propri cari ammalati. Quella sera anche la moglie del mister e i medici hanno dato l’ok per questa piccola concessione. Sinisa si è affacciato dalla finestra lassù e ha salutato con la mano. Si è commosso, forse gli è scappata una lacrima ma questo non lo sapremo mai. Il fuoriprogramma, durato pochi minuti, ha rallegrato anche i pazienti che erano svegli. Sinisa ora è moralmente anche il loro allenatore.

beppe.boni@ilcarlino.net