Un rompicapo ma la speranza non muore mai

Il futuro del nostro Paese

Non si fanno più bambini e lo sappiamo da un pezzo. In Italia nel 2021 abbiamo battuto un altro record: siamo scesi sotto la soglia dei 400mila nati. Indossiamo anche la maglia nera europea: nessuno è così poco fecondo come noi. Perché? Viene da dire perché far nascere e crescere un bimbo costa, i soldi sono sempre meno, il lavoro c’è e non c’è e quando c’è spesso è precario. Parole in libertà.

Risposte più approfondite sono arrivate da un recente convegno. Ne hanno messe in fila sei gli esperti: precarietà lavorativa appunto, incertezza economica, divario di genere, welfare inadeguati, cambiamenti climatici e sfiducia nel futuro. Temi enormi, i cui risultati sul campo proviamo a tradurli in altri due numeri secchi: in Emilia-Romagna le nascite si sono praticamente dimezzate in meno di 50 anni e il 70% dei giovani under 24 anni che ha un lavoro è precario.

Da sempre ci diciamo che dovremmo incoraggiare le mamme, le famiglie a fare i figli, perché se non c’è natalità si spegne un Paese: facile dirlo, molto meno realizzarlo. Già, dove lo metto il pargoletto? Al nido, all’asilo, dai nonni, in casa, ma uno fra mamma e papà poi non può lavorare; certo, c’è sempre l’opzione baby sitter che alla fine rischia di succhiarti tutto quello che guadagni tu al lavoro, però tu vuoi andarci al lavoro perché al posto ci tieni ed è giusto così. 

Un gran pasticcio. Ma leggete la storia nella pagina a fianco dello psicologo e piccolo imprenditore Gianluca Pascucci: un po’ scuote, un po’ ti apre il cuore. In 22 anni Pascucci ha fatto dieci figli, stanno più o meno tutti con lui. E come fa? Fa. È possibile, ce lo spiega e dimostra. Per qualcuno sarà un tipo fuori dal mondo perché viviamo ormai nel 2023, non nell’Albero degli zoccoli di Ermanno Olmi. Vero. Parliamone pure: ma a noi, scusate tanto, questa eccezione dà tanta speranza.