Ferrovieri e medici sotto scorta

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 5 ottobre 2019 - Da troppo tempo le stazioni dei treni regionali e gli stessi convogli regionali, ma anche i bus, sono diventati ambiti a rischio. Le stazioni sono spesso luoghi di degrado, sui convogli e sugli autobus si susseguono le aggressioni e le situazioni di violenza. Il pericolo investe viaggiatori e personale. Non mi sembra che si stai facendo molto per migliorare la situazione. Biosgna muoversi prima che sia troppo tardi. Valerio Fiorini, Reggio Emilia

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Insulti, aggressioni verbali e fisiche, stazioni come terra di nessuno. Tutto vero su certe tratte regionali. La Cisl lo ha denunciato con forza anche in un recente convegno a Bologna dove sono state anche avanzate richieste concrete alla Regione Emilia Romagna, a Trenitalia e a Tper, la societa che gestisce il trasporto su gomma a Bologna e Ferrara e il servizio ferroviario regionale emiliano-romagnolo: più presenza della polizia ferroviaria, tornelli nelle stazioni per impedire l’accesso a chi non ha titoli di viaggio, più personale addetto alla sicurezza, miglioramento delle infrastrutture. Trenitalia ha assicurato che con l’arrivo nei prossimi mesi di 86 treni interregionali di nuova generazione saranno garantite anche migliori condizioni di sicurezza e di controllo, oltre che maggiori servizi per viaggiatori pendolari. La sicurezza degli operatori pubblici riguarda anche i medici dei Pronto soccorso, dove l’incolumità fisica dei camici bianchi e degli infermieri è messa dura prova. È surreale che dove si cura la salute delle persone in emergenza si debba lavorare sotto scorta. beppe.boni@ilcarlino.net