ANDREA OLIVA; ARIE
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"Emozione, rispetto e tanti ricordi Così canto le melodie di Morricone"

Cattolica, la soprano Francesca Maionchi all’Arena della Regina interpreta le grandi opere del Maestro.

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di Andrea Oliva

Dalle arie de La Bohème all’Estasi dell’oro. Francesca Maionchi è la giovane soprano che interpreterà i brani del Maestro Ennio Morricone nel concerto che sarà presentato questa sera alle 21,30 all’Arena della Regina di Cattolica in anteprima nazionale. Sono trascorsi appena 53 giorni dalla scomparsa del Maestro. Le sue musiche e i suoi ultimi concerti sono ricordi sempre vividi nella mente di chi li ha vissuti. Questa sera sul palco dell’Arena salirà una orchestra composta da trenta elementi con la soprano Maionchi, in una produzione Stage11, portando in scena uno spettacolo che parte dalle prime collaborazioni di Morricone per i film di Sergio Leone, fino ad arrivare alle musiche realizzate per Hollywood.

Maionchi come si è avvicinata alle musiche di Morricone?

"Con grande rispetto. Sono musiche che emozionano. Sono melodie celestiali. Quello che presenteremo sarà un vero e proprio tributo"

I brani del Maestro differiscono dall’opera classica, le è stato difficile cantarli?

"È vero, sono abituata a cantare l’opera, ma quanto ho ritrovato nei brani è un mondo solo in apparenza diverso. In passato ho avuto modo di cantare le musiche di Morricone, ma non per la durata di un intero concerto. Inoltre nelle mie esperienze vi sono anche anche musical, quindi mi sono avvicinata ai brani e devo dire che ho scoperto un coinvolgimento naturale nel cantarli".

Non semplici colonne sonore, ma vere e proprie opere.

"Proprio così. È un’opera ed è complessa. C’è l’orchestra e la voce, elementi che potrebbero apparire ambiti distinti, e invece la grandezza del Maestro è stata trattare la voce come uno strumento facendo sì che l’espressione fosse un tutt’uno, in una scrittura perfetta".

Qual è il brano che mi più l’ha colpita?

"C’era una volta il west. Ci sono legata fin da quando ero piccola e questo porta ricordi ed emozioni particolari. Poi c’è Giù la testa, mi emoziona cantarlo e ascoltarlo. A suo modo ogni brano ha caratteristiche proprie emozionanti".

Nelle ultime apparizioni in concerto, il Maestro ha voluto al suo fianco, come altre volte in passato, la voce di Dulce Pontes. Si è ispirata a quel legame?

"Ho scelto di ascoltare i brani, conosciuti e non, facendomi trasportare dalle dinamiche del suono, unendo a questo l’orchestra. È stato un avvicinamento naturale all’opera".

Il mondo della musica sta uscendo da un periodo difficile, quale brano sceglierebbe come rinascita e speranza?

"La ripresa dei concerti è arrivata dopo un periodo tormentato per tutti, con gravi danni. Penso che il brano capace di incarnare tanta forza sia l’Estasi dell’oro. È pura energia e vitalità. C’è molto vigore. Una musica a cui partecipa tutto il corpo".