Coronavirus Emilia Romagna 10 aprile, altri 81 morti. "Ma la malattia è meno aggressiva"

Il bollettino: contagi a quota 19.128, 451 in più. Continuano a calare i ricoverati in terapia intensiva. I dati per provincia. Cassa integrazione in deroga, tutti i numeri

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Bologna, 10 aprile 2020 - Resta alto il numero di morti per Coronavirus in Emilia Romagna: altri 81 (47 uomini e 34 donne) secondo l'ultimo bollettino reso noto oggi. I casi di positività sono complessivamente 19.128 dall'inizio dell'epidemia, 451 in più rispetto a ieri. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi e comunicati dalla Regione, relativi all’andamento dell’epidemia. "I numeri sono tutto sommato confortanti, a parte quello dei decessi - commenta il commissario ad acta per l'emergenza Sergio Venturi -. I ricoveri in terapia intensiva e negli altri reparti covid diminuiscono di giorno in giorno. La malattia è meno aggressiva e si presenta in forme meno gravi rispetto a dieci giorni fa. Ora aspettiamo che diminuisca il numero degli infettati, ma stiamo facendo tamponi a tappeto e ci vorrà tempo". 

Qui gli aggiornamenti dell'11 aprile

I nuovi decessi (sono 2.397 dall'inizio dell'emergenza nella nostra Regione) riguardano 14 residenti nella provincia di Piacenza, 19 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 3 a Ferrara, 8 nella provincia di Forlì-Cesena (tutti nel forlivese), 5 in quella di Rimini, nessun decesso si è verificato nella provincia di Ravenna e nel cesenate. 

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Sono 19.128 i casi di positività al Coronavirus nella nostra regione, 451 in più rispetto a ieri. Ecco il dettaglio: (si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi): 3.049 a Piacenza (29 in più rispetto a ieri),  2.473 a Parma ( 52 in più), 3.630 a Reggio Emilia (125 in più), 2.930 a  Modena (63 in più), 2.621 a  Bologna (91 in più), 333 a Imola (7 in più), 566 a Ferrara (3 in più). In Romagna sono complessivamente 3.616 (81 in più), di cui 766 a Ravenna (25 in più), 608 a Forlì (8 in più), 491 a Cesena (10 in più), 1.651 a Rimini (38 in più).

Complessivamente, 8.376 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (338 in più rispetto a ieri). 349 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-126). 

Continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 3.381 (+278), delle quali 1.861 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.520 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Riaperture dal 3 maggio

Niente weekend fuori porta a Pasqua e Pasquetta ("Lo spiegamento di Forze dell'ordine è davvero importante, non andare nelle seconde case è sacrificio che va fatto"), ma poi occorre pensare alle riaperture delle attività, posto che la data fissata per la fine del lockdown è il 3 maggio. In Italia, sulla fase 2, "andiamo avanti molto lentamente, può darsi anche perché siamo in una lenta decrescita dell'epidemia", sottolinea il commissario Venturi, che sul punto prende di mira anche certi approcci degli esperti.

"C'è qualche virologo - osserva Venturi- che passa più tempo in televisione che in laboratorio. Prima di dire che bisogna tenere chiuso tutto fino all'estate bisogna sapere che ai virologi non si chiede di prendere decisioni politiche. Per fortuna ci sono persone, al Governo e nelle regioni, che dovranno prendersi la responsabilità di definire i requisiti di sicurezza per tornare al lavoro, èerché senza lavoro quelli che sono a casa oggi possono perdere anche la dignità", ricorda il commissario.

L'Emilia-Romagna, ricorda Venturi in un altro passaggio della diretta di oggi, "che si sta muovendo indicando modalità per le quali si potrebbero sperimentare aperture più rapide sulle base della sicurezza" rispetto ad inizio maggio. Una "riapertura contingentata, garantendo la sicurezza, lasciando a casa quelli che possono lavorare in smart working". Quello delle librerie, che riapriranno I battenti dopo Pasqua, "è un segnale, ma mi auguro che di qui al 3 maggio di segnali ce ne siano di rapidi".  

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Cassa integrazione in deroga, le richieste

Coinvolgono 54.726 lavoratori, per un volume complessivo di 8.128.196 ore e un ammontare di circa 81,3 milioni di euro le richieste per la cassa integrazione in deroga in Emilia- Romagna. I numeri sono riferiti alle domande inviate dal 23 marzo al 1 aprile e dal 6 al 9 aprile. "Sono numeri ragguardevoli - commenta l'assessore regionale al lavoro Vincenzo Colla - che testimoniano il grande impegno finanziario della Regione Emilia- Romagna. La gestione regionale della Cassa integrazione in deroga sta funzionando e nelle prossime ore daremo alle banche gli elenchi con gli accordi approvati, passaggio fondamentale per l'erogazione degli anticipi.  Questi i dati per provincia: Bologna 4.581 richieste, per 15.468 lavoratori per 2.258.965 ore; Modena 2.856 richieste, per 9.153 persone, per 1.279.055 ore; Rimini 1.958 domande, per 5.723 lavoratori, per 902.063 ore; Reggio Emilia 1.681 domande, per 5.301 lavoratori, per 672.553 ore; Forlì- Cesena 1.491 richieste, per 4.379 lavoratori, per 619.536 ore. Ravenna 1.418 domande, per 4.167 lavoratori, per 762.938 ore; Parma 1.378, richieste per 4.015 lavoratori, per 655.506 ore; Piacenza 1.283 domande, per 3.788 lavoratori, per 466.498 ore; Ferrara 1.128 inviate per 2.732 per 511.078 ore. 

Ammortizzatori sociali, liquidazione anticipata dei contributi 

Banche pronte per assicurare ai lavoratori e alle loro famiglie gli ammortizzatori sociali previsti dal decreto 'Cura Italia', dalla Cassa integrazione in deroga al Fondo di integrazione salariale.

Già dalla prossima settimana saranno operative le procedure degli istituti che hanno sottoscritto il protocollo regionale per l’anticipo dei contributi, in attesa del pagamento da parte dell’Inps. Ad annunciarlo l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla, dopo un confronto in videoconferenza con le banche avvenuto ieri in tarda mattinata. “Sono molto soddisfatto del risultato raggiunto, che permetterà ai lavoratori e alle loro famiglie di far fronte al grave momento di difficoltà. Al tempo stesso desidero ringraziare le banche per la grande disponibilità e responsabilità con cui si sono subito attivate, così come i loro dipendenti”, ha detto Colla.

Gli istituti, ha poi precisato l’assessore, hanno chiesto “di poter intervenire ciascuno con le proprie procedure interne, per favorire la gestione in remoto, in modo da limitare al minimo l’accesso in filiale”. Per questo motivo ogni banca pubblicherà sul proprio sito la modulistica necessaria per intervenire sul conto corrente, sia un numero di telefono per le relative informazioni.