Coronavirus Marche, epidemia in discesa. I pazienti dimessi superano i ricoverati

Altri 7 morti, il dato sui decessi è il più basso da un mese. Altri 129 positivi, superati i 5mila casi. Nuova ordinanza: supermercati chiusi a Pasqua

Coronavirus, un laboratorio per le analisi

Coronavirus, un laboratorio per le analisi

Ancona, 10 aprile 2020 - Sono sette le vittime affette da Coronavirus registrate nelle Marche nelle ultime 24 ore. E' il dato più basso riscontrato dal 12 marzo scorso in base ai dati forniti dal Gores. Il conto totale dei decessi sale a 689: 450 maschi e 239 femmine con un'eta' media di 79 anni che, nel 94% dei casi, presentavano patologie pregresse.

Qui gli aggiornamenti dell'11 aprile

La provincia più colpita è quella di Pesaro Urbino con 386 vittime, seguita da Ancona (146), Macerata (90), Fermo (52) ed Ascoli Piceno (9). Sono sei le persone decedute fuori regione. Delle sette vittime odierne tre erano ricoverate a Pesaro Marche Nord (una 91enne pesarese, un 75enne pesarese ed una 70enne di Cartoceto), una a Senigallia (una 73enne senigalliese), una all'Inrca di Ancona (una 93enne di Polverigi), una a Civitanova Marche (un 64enne civitanovese senza patologie) ed una ad Ancona Torrette (un 75enne di Polverigi).

Per la prima volta dall'inizio dell'emergenza Coronavirus nelle Marche il totale dei pazienti dimessi dagli ospedali (1.086) supera il numero di quelli attualmente ricoverati (1.052). Non solo: nelle ultime 24 ore, le dimissioni sono state 201 e le persone ricoverate 26 in meno. 

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Come sull'altalena: un giorno si sale e uno si scende. Non siamo ai picchi della metà di marzo, il contagio da Coronavirus ha rallentato, ma l'andatura è lenta. Lo confermano i numeri comunicati oggi dal Gores, il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie. I tamponi positivi rilevati nelle ultime 24 ore sono 129 su 776 analizzati, mentre ieri erano stati 96. Ora il totale delle persone che hanno contratto il Covid-19 sale a 5.084.

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Questa la distribuzione dei casi nelle province: 2.093 a Pesaro e Urbino (49 in più rispetto a ieri), 1.501 ad Ancona (20 in più), 776 a Macerata (44 in più), 343 a Fermo (4 in più) e 237 ad Ascoli Piceno (1 in più). Supera quota mille il il numero dei dimessi e guariti.​

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Chiusi i supermercati a Pasqua, 25 aprile e primo maggio

Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha emesso una nuova ordinanza che prevede la chiusura delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità il 12 aprile (Pasqua), il 25 aprile e il primo maggio. Questo provvedimento vale sia per i negozi di vicinato, sia per quelli della media e grande distribuzione, compresi i centri commerciali.

"Una misura ulteriore - dice la nota della Regione -, quindi, adottata per mantenere il rafforzamento delle misure di sorveglianza sanitarie per prevenire, contenere e mitigare la diffusione del Covid-19. L’ordinanza chiarisce che resteranno aperte le farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio, dove comunque è più raro l’assembramento e più breve il tempo di sosta. Il provvedimento regionale è stato preso in considerazione del perdurare della diffusività dell’epidemia che impone il proseguimento di stringenti misure di contenimento anche e soprattutto nelle giornate festive, allo scopo di evitare situazioni che possano giustificare spostamenti della cittadinanza con conseguenti potenziali assembramenti presso i centri commerciali ed in generale presso le strutture di distribuzione alimentare".

“Mi rendo conto che il clima e le giornate di festa – ha spiegato il presidente Ceriscioli – insieme alle notizie che in qualche modo ci inducono a sperare per il bene, rendono ancora più pesante il sacrificio di restare in casa dopo tanti giorni di “clausura”, ma chiedo ai marchigiani di non mollare, di essere ancora uniti in questa lotta al virus che vogliamo e sappiamo combattere tutti insieme. Non abbassare la guardia è ancora necessario, anzi proprio in questa fase è più che mai indispensabile. Anche i contenuti di questa ordinanza sono quindi una forma di dissuasione da quella che per molti diventa un’evasione non sempre necessaria. Infine, ma non meno importante, è anche doveroso che i lavoratori di queste attività, dagli addetti alla vendita ai cassieri di supermercato, godano del diritto a giorni di festa e riposo. Vogliamo ricordare e ringraziare anche loro, che hanno garantito le aperture e si sono messi a completa disposizione spesso dei più deboli o degli anziani soli con le spese a domicilio. Gesti generosi di cui occorrerà ricordarsi concretamente quando tutto sarà passato. Un grazie quindi a tutti i marchigiani che hanno dimostrato nella grandissima maggioranza una maturità di comportamenti e un senso di responsabilità esemplari. Continuiamo così, per il nostro bene”.