Coronavirus Marche 11 aprile, altre 11 vittime. Il conto a arriva a 700 morti

Sono 127 i nuovi contagiati in provincia. Ospedale Covid a Civitanova, lavori al via. Confindustria: "Lockdown fino a maggio? Follia"

Prosegue la lotta al coronavirus

Prosegue la lotta al coronavirus

Ancona, 11 aprile 2020 - Un numero impressionante, nel suo complesso: 700 persone hanno perso la vita a causa del coronavirus dall'inizio dell'epidemia nelle Marche. Rispetto al bollettino di ieri, sono 11 le nuove vittime. Sale il bilancio delle vittime nella provincia di Pesaro-Urbino: 5 nelle ultime 24 ore, 391 dall'inizio dell'infezione; in provincia di Ancona i morti sono diventati 149, in quella di Ancona 149, nel  Maceratese 90, nel Fermano 54 e in provincia di Ascoli Piceno 9. Sono diventate 7 le persone che hanno perso la vita negli ospedali marchigiani, ma non residenti nella regione. Tra le 700 vittime ci sono 458 uomini e 242 donne, con un'età media di 79,5 anni; 38 di loro non avevano patologie pregresse

I contagi

Coronavirus, il grafico delle Marche all'11 aprile
Coronavirus, il grafico delle Marche all'11 aprile

Superano quota mille i tamponi analizzati nelle ultime 24 ore nelle Marche. Le persone risultate positive al Coronavirus nelle ultime 24 ore sono 127, su 1090 campioni analizzati. Il totale dei casi positivi rilevati sale così a 5.211 su 20.060 test complessivi. Lo rende noto il Gores, Gruppo Operativo Regionale per l’Emergenza Sanitaria.

I nuovi contagi, quindi, continuano a salire, ma  la percentuale dei positivi sul totale dei campioni, 11,6% è più bassa rispetto a quella di ieri (16,6%). 

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L'incidenza del totale dei tamponi positivi sul totale dei test effettuati è in calo consecutivo dal 14 marzo scorso, quando i risultati positivi furono 1.133 (38,58%).

Lockdown fino a maggio, l'affondo di Confindustria Marche

"Il decreto appena rilasciato dal Governo Conte prevede un lockdown fino a maggio: una follia!". È la presa di posizione del presidente di Confindustria Marche Claudio Schiavoni. "Ci saremo aspettati una riapertura graduale delle nostre aziende, e per questo abbiamo lottato con tutte le nostre forze, ma evidentemente chi ci governa non ha capito un concetto essenziale: l'azienda è ad oggi il luogo più sicuro dove stare - sottolinea -. In questi giorni ho avuto modo di parlare con decine di colleghi imprenditori in tutta la regione e vi posso assicurare che tutti noi abbiamo messo in atto dei protocolli rigidissimi: utilizzo di dispositivi di protezioni individuali, distanziamento, turni di lavoro, ingressi alternati, sanificazione. Se queste misure garantiscono il contenimento del contagio nelle aziende che hanno un codice ATECO che rientra nella lista delle attività che possono continuare - insiste Schiavoni -, qualcuno ci deve spiegare perché per le altre aziende questo non debba essere sufficiente! Questa non è una lista di codici Ateco: è una Schindler's list, che decreta chi deve vivere e chi morire".

"I nostri collaboratori non sono a rischio - ribadisce il presidente di Confindustria Marche - , il rischio di contrarre il virus è molto più basso nelle aziende che in tanti altri luoghi. D'altronde, da un Governo che fin dall'inizio ci ha propinato il miraggio di una decrescita felice, che cosa potevamo aspettarci?" attacca Schiavoni. "Se continuiamo così, tutte le misure messe in atto, a partire dai 400 miliardi in prestito che secondo loro dovrebbero risolvere tutti i nostri problemi prosegue -, non serviranno assolutamente a nulla: le aziende chiuderanno o nella migliore delle ipotesi perderanno enormi quote di mercato e posti di lavoro a favore dei concorrenti esteri che hanno Governi più lungimiranti, che non hanno fermato il motore produttivo come sta succedendo nel nostro Paese. Ci sono settori, come quello della Moda, legato alla stagionalità dei prodotti, che perderanno un anno di lavoro: tutto il Made in Italy che si afferma di voler tutelare subirà un contraccolpo durissimo".

"Forse - argomenta Schiavoni - è giunto il momento che anche l'opinione pubblica si renda conto che se fermiamo le aziende fermiamo il Paese. Senza lavoro non c'è reddito e senza reddito non ci sono entrate per il pubblico: senza entrate ci saranno dei tagli ai servizi e tra i servizi ci sono anche gli ospedali pubblici e i ticket per i farmaci".

Ospedale Covid a Civitanova, ultime notizie

"Anche grazie al contributo dei privati, questa mattina abbiamo firmato una convenzione per poter realizzare un ospedale Covid nel polo fieristico di Civitanova. I lavori dovrebbero iniziare la prossima settimana. Per noi questa struttura sarà molto importante per la fase di discesa". Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, intervenendo a Skytg24.

Fondo di 4 milioni di euro per prestiti e abbattimento interessi

Istituito un Fondo regionale emergenza Covid19 di quasi 4 milioni di euro per prestiti agevolati, abbattimento costo interessi e garanzie per accesso al credito di imprese e lavoratori autonomi. Risorse anche per aziende agricole e agriturismi per circa 3 milioni di euro. Sono previste anche ulteriori risorse in base ad una accordo con Confidi. Il Consiglio regionale delle Marche, riunito in videoconferenza, ha approvato dopo una seduta durata quasi 12 ore una proposta di legge che riunisce due testi sule prime misure a sostegno delle attività economiche. Critiche dalle opposizioni che hanno chiesto finanziamenti diretti. Favorevole la maggioranza (20 voti), contrari Lega e M5s (8), astenuti FI e Fdi (3).

Pasqua, 25 aprile e 1 maggio: tutto chiuso nelle Marche 

Il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha emesso una nuova ordinanza, la n. 22, per disciplinare le chiusure di attività di vendita di generi alimentari nei giorni festivi. L’atto stabilisce, per i giorni di Pasqua (12 aprile), 25 aprile e 1 maggio 2020, la chiusura di tutte le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità svolte sia nell’ambito degli esercizi commerciali di vicinato, sia nell’ambito della media e grande distribuzione, anche ricompresi nei centri commerciali. Una misura ulteriore, quindi, adottata per mantenere il rafforzamento delle misure di sorveglianza sanitarie per prevenire, contenere e mitigare la diffusione del COVID -19.

L’ordinanza chiarisce che resteranno aperte le farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio, dove comunque è più raro l’assembramento e più breve il tempo di sosta. Il provvedimento regionale è stato preso in considerazione del perdurare della diffusività dell’epidemia che impone il proseguimento di stringenti misure di contenimento anche e soprattutto nelle giornate festive, allo scopo di evitare situazioni che possano giustificare spostamenti della cittadinanza con conseguenti potenziali assembramenti presso i centri commerciali ed in generale presso le strutture di distribuzione alimentare.