Coronavirus Marche, un morto dopo 32 giorni a zero

Aroldo Maggi, 95 anni, è deceduto a Torrette dopo 3 mesi di ricovero. Salgono dunque a 988 le vittime da covid-19 in regione

Emergenza coronavirus

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Ancona, 19 luglio 2020 - "Nelle ultime 24 ore non sono state registrate vittime da ‘Covid-19’ nelle Marche: si tratta del salgono dunque a 988 consecutivo. Lo si apprende dall’ultimo bollettino quotidiano del Gores, il gruppo operativo regionale che coordina l’emergenza sanitaria". Si sperava, e ormai sembrava definitivamente assodato, che almeno in questa fase non sarebbe più stato necessario riaggiornare il numero dei morti da e con Covid-19.

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Come ricordato giustamente dal Gores, fino a venerdì erano 32 i giorni trascorsi senza vittime, statistica che si è dovuta necessariamente interrompere ieri. Per la precisione nella notte tra venerdì e ieri quando dal reparto di malattie infettive dell’ospedale di Torrette guidato dal dottor Marcello Tavio, da quanto è stato possibile accertare dalla divisione ospedaliera, è arrivata la comunicazione del decesso di un pensionato residente ad Ancona. Si tratta di Aroldo Maggi, 95 anni, morto con diagnosi di Covid-19 dopo un lungo periodo di degenza senza che le sue condizioni potessero migliorare.

Si tratta di uno dei diversi casi rimasti nelle due unità di malattie infettive di Torrette (l’altra è la clinica diretta dal professor Andrea Giacometti) in attesa che fosse possibile trovare un letto di degenza in una delle strutture territoriali. Da quanto è stato possibile accertare, Aroldo Maggi è rimasto in ospedale a Torrette per almeno tre mesi, entrato con la diagnosi di Covid-19 e da allora rimasto positivo. Si sono verificati casi di positività ripetute e lunghissime, non solo tra le persone ricoverate in ospedale, ma anche tra gli asintomatici costretti alla quarantena domiciliare.

Il virus, anche a causa dell’età piuttosto avanzata, ha prodotto una serie conseguenze cliniche, ma nonostante tutto ciò il paziente ha tenuto duro e ha mostrato una forza incredibile. Forse l’aspetto più drammatico della storia di Aroldo Maggi è il fatto di non aver potuto incontrare, vedere di persona e abbracciare i suoi cari per un tempo così lungo a causa delle regole di sicurezza e di protezione dal rischio contagio.

Il caso in questione è uscito dai report del Gores dedicato a tamponi, contagi, ricoveri ospedalieri e isolamenti domiciliari, ma finisce con il rientrare in quello previsto per i decessi da e con Coronavirus. Il corpo di Maggi è stato trasferito nella camera mortuaria dell’ospedale di Torrette. Nessuna autopsia, come ormai vuole la prassi, e salma subito messa a disposizione della famiglia che ha già fissato i funerali. La cerimonia si svolgerà domani mattina (lunedì 20 alle ore 10) nella chiesa di San Gaspare del Bufalo, a Brecce Bianche.

Il 95enne lascia la moglie, una figlia, nipoti, pronipote e gli altri parenti. Dall’inizio della crisi pandemica, le vittime salgono dunque a 988, 50 delle quali senza malattie pregresse: 589 uomini e 398 donne, con un’età media di 80 anni e mezzo.