Draghi incontra Bonaccini: Covid, date e priorità

Mentre il nuovo Governo tenta di prendere forma, si avvicina inesorabile la scadenza dell'ultimo Dpcm, venerdì il monitoraggio settimanale dell'Iss per i colori delle regioni. Il governatore dell'Emilia Romagna: "Bene confronto con gli enti locali". Tutte le date da segnare sul calendario

Mario Draghi e Stefano Bonaccini

Mario Draghi e Stefano Bonaccini

Bologna, 9 febbraio 2021 - Mentre il nuovo Governo Draghi tenta di prendere forma, giorno dopo giorno, si avvicina inesorabile la scadenza dell'ultimo Dpcm, con tutte le misure anti Covid che porta con sé. Venerdì il monitoraggio settimanale dell’Iss sarà cruciale per definire i nuovi colori delle regioni. Tanti i nodi da sciogliere su spostamenti, ristoranti e bar, ma anche palestre e piscine che sperano di rivedere finalmente la luce.

Bollettino Covid Italia ed Emilia Romagna del 9 febbraioEmilia-Romagna, ecco quando potrebbe tornare zona arancione

Draghi sente il parere degli enti locali

Intanto il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, incontrerà Draghi domani, come lui stesso annuncia. "Domani sarò con il presidente di Upi De Pascale e il presidente di Anci Decaro dal presidente Draghi che ha avuto la sensibilità - e non era tenuto a farlo - di chiamare le rappresentanze degli enti locali a un confronto prima dell'avvio, mi auguro a breve, del suo governo", ha spiegato Bonaccini, nel suo intervento all'assemblea dei soci di Legacoop Estense.  

Variante inglese: decine di casi sospetti in Emilia Romagna

Le priorità: "Lotta alla pandemia e piano vaccinale"

"Domattina - ha spiegato  Bonaccini - mi farò carico di porre due questioni urgentissime: da un lato il tema della lotta alla pandemia e del piano vaccinale, che è lo strumento vero che abbiamo per sconfiggere questa tragedia; dall'altro come affrontare il Recovery plan prima che nelle prossime settimane venga inviato a Roma e sul quale, va detto, c'era stato troppo poco confronto con il governo precedente".   "Io mi auguro che nasca il governo - ha proseguito il presidente della Conferenza delle Regioni - posto che non è stato possibile dar vita al Conte ter come poteva essere giustamente auspicabile. Oggi credo che il presidente Mattarella abbia concesso all'Italia un'opportunità con una delle personalità nazionali più stimate in Europa e nel mondo".

Tre ipotesi in campo

La prima è un nuovo decreto che proroghi di 7-10 giorni (o magari fino al 5 marzo, quando scadrà anche il Dpcm) il divieto. La seconda è un decreto del nuovo governo, se si sarà insediato e avrà avuto al fiducia delle Camere. La terza è un decreto del nuovo governo prima ancora di avere la fiducia delle camere.  

Le date da segnare sul calendario

12 febbraio

Venerdì, come ogni venerdì di tutte le settimane, verrà pubblicato il monitoraggio dell’Iss (Istituto superiore di sanità) sull’andamento della pandemia in Italia. Farà da guida al governo per decidere quali regioni cambieranno colore (come sempre dal giallo al rosso), in una fascia di rischio più o meno alta.

15 febbraio

Scade fra 5 giorni il divieto di mobilità tra regioni, introdotto dal decreto entrato in vigore il 16 gennaio. Il governo (attuale o futuro) dovrà decidere se rinnovarlo, alleggerirlo, introducendo modifiche al testo, oppure lasciarlo scadere.  

5 marzo

Tra tre settimane scadono molti altri divieti, tra cui quello del coprifuoco tra le 22 e le 5 e la chiusura alle 18  dei ristoranti (in zona gialla). Entro quella data il governo dovrà decidere se confermarli o eliminarli.

Palestre e piscine: 6 marzo il D-day?

La chiusura delle strutture sportive era stata decisa dal dpcm del 16 gennaio e scadrà il 5 marzo. Se non succederà nulla, dal 6 marzo tutti potranno tornare ad allenarsi in palestra e in piscina. Le nuove regole del protocollo per la riapertura studiato dal ministero dello Sport sono passate al vaglio del Comitato tecnico scientifico, che le ha sostanzialmente validate. Il governo dovrà decidere quali restrizioni applicare, anche alla luce delle indicazioni dei tecnici. Il documento allo studio riguarda più in generale la riapertura degli impianti sportivi, che dovrebbe essere modulata diversamente a seconda del colore delle regioni.

Per le palestre gli scienziati confermano quanto già era emerso come ipotesi nelle ultime settimane: e cioè riapertura limitata solo per lezioni individuali. Per quanto riguarda le piscine, il Cts chiede che sia assicurato a ogni utente uno spazio minimo di 10 metri quadrati (il ministero proponeva 7). Inoltre è previsto l’ok per le attività sportive e di danza indirizzata ai bambini che vanno a scuola. Le precauzioni essenziali restano: tutti gli strumenti vanno costantemente sanificati, vietate le docce, si potrà bere solo da bicchieri monouso o da bottiglie personali, usare tappetini propri o da sanificare dopo ogni uso. Ovviamente in tutte le strutture dovranno essere a disposizione dispenser di gel igienizzante. Per quanto riguarda più in generale l’attività fisica, sarà necessario mantenere sempre la distanza interpersonale di 2 metri.