Scoiattoli grigi, l'Emilia Romagna: "Sopprimiamoli col gas". Ma l'Enpa dice no

Il piano della Regione contro i temibili roditori americani, che danneggiano boschi, colture e i 'cugini' rossi europei. Coro di no dalle opposizioni

Il 'nostro' scoiattolo e, a destra, lo scoiattolo grigio nordamericano

Il 'nostro' scoiattolo e, a destra, lo scoiattolo grigio nordamericano

Bologna, 14 ottobre 2021 - Caccia aperta allo scoiattolo grigio nordamericano, che sta invadendo l'Emilia Romagna e minaccia i più pacifici scoiattoli europei (di colore fulvo, stile Cip e Ciop, per intenderci) oltre a fare danni inimmaginabili a boschi e colture agricole. L'allarme è scattato per l'ingresso nella nostra regione del temibile 'Attila dei roditori' attraverso il Po, con preoccupanti segnalazioni dalla provincia di Piacenza.

E così la Regione ha subito approntato un piano per il rilevamento precoce e l'eradicazione rapida della specie, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta Bonaccini nelle more del piano nazionale. E' stato deciso un programma di cattura e abbattimento degli esemplari, che saranno soffocati con l'anidride carbonica.

Un piano che non piace affatto, però, all'Ente di protezione animali, che invita la giunta Bonaccini a "rivedere immediatamente questa decisione" perché "gli stermini non servono a nulla". Contrari anche la consigliera Giulia Gibertoni (ex M5S) e la Lega Emilia Romagna.

Aggiornamento: Scoiattolo grigio, dietrofront Emilia Romagna: stop allo sterminio

Lo scoiattolo grigio: i danni che fa

E' considerato a livello internazionale una delle 100 specie invasive più dannose al mondo. Ad oggi in Italia è censita la presenza dello scoiattolo grigio in Piemonte, Liguria e Lombardia, ma anche in Emilia-Romagna si teme "un imminente ingresso della specie sul territorio regionale e la possibilità che la stessa possa espandersi lungo l'asta fluviale del Po, con la conseguente prevedibile colonizzazione, in breve tempo, dell'intero territorio emiliano-romagnolo".

Ma perchè questo piccolo roditore fa tanta paura? A quanto pare la specie può "produrre importanti impatti negativi sia sugli ecosistemi colonizzati sia sulle attività antropiche", si legge nella delibera della Giunta Bonaccini. Sulla vegetazione, ad esempio, e in particolare nei boschi, lo scoiattolo grigio scorteccia gli alberi che, di conseguenza, sono "maggiormente suscettibili di attacco da parte di malattie e parassiti".

Essendo poi ghiottissimo di nocciole, come insegnano anche i cartoni animati, lo scoiattolo grigio attacca in particolare "i noccioleti, di cui consuma le nocciole prima della loro completa maturazione e fino ad esaurimento della disponibilità, dopo circa quattro mesi, provvedendo nel frattempo a sottrarre una quota significativa di semi che immagazzina nel terreno o in cavità negli alberi per un uso successivo nei mesi tardo autunnali e invernali quando le risorse alimentari scarseggiano".

​La minaccia alla specie europea

In più lo scoiattolo grigio nordamericano è l'acerrimo nemico dei 'cugini' rossi, di cui "determina l'estinzione delle popolazioni locali grazie a una maggior efficienza nello sfruttamento delle risorse e in alcuni casi anche mediante meccanismi parassitologici". Non solo. Questo animaletto può anche "predare uova e nidi di uccelli e competere con specie forestali autoctone per l'uso di cavità arboree".

​Il monitoraggio e la soppressione col gas

Il monitoraggio messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna si concentrerà, in questa prima fase, nei territori al confine con le provincie di Lodi, Cremona e Rovigo, in particolare nella zona del Delta del Po (che è area protetta). L'intervento dovrà essere attivato "anche a seguito di una sola segnalazione, verificata da tecnici esperti, di uno o più esemplari della specie". In caso di avvistamento, nella zona saranno piazzate delle fototrappole per delimitare l'area e segnalare eventuali "corridoi di espansione della specie". Dopo i primi 10 giorni di monitoraggio, individuata l'area di maggior presenza della specie, saranno attivate le vere e proprie modalità di cattura con gabbie-trappola dotate di esche alimentari, innescate per cicli consecutivi di tre o quattro giorni alternati a periodi di pausa di due settimane, in modo da "far abituare gli animali alla loro presenza". Di ogni animale catturato dovrà essere annotato sesso, peso, stato riproduttivo e lunghezza del piede posteriore.

Tutti gli scoiattoli grigi intrappolati saranno subito soppressi in loco utilizzando CO2, mentre le carcasse dovranno essere interrate ad almeno 50 centimetri di profondità in un terreno adeguato. Altre specie di animali eventualmente catturate saranno invece subito liberate sul posto.

L'Enpa contro l'Emilia Romagna

L'Enpa si schiera contro la Regione Emilia-Romagna: "La notizia delle uccisioni degli scoiattoli grigi sta suscitando un grande malcontento tra i cittadini - afferma l'Ente protezione animali - chiediamo alla Regione di rivedere immediatamente questa decisione". L'Enpa chiede dunque alla Giunta Bonaccini di fare marcia dietro rivedendo il piano, fermando gli abbattimenti e prevedendo un monitoraggio per censire la popolazione. "Al contempo si possono valutare progetti alternativi e sostenibili che non comportino uccisioni - sostiene l'Enpa - eradicazione non è sinonimo di uccisione e quindi si può intervenire anche diversamente, ad esempio con la protezione per i noccioleti e favorendo la presenza dello scoiattolo rosso con la piantumazione di specifiche essenze". L'ente si dice "consapevole della complessità del tema e degli obblighi di legge, ma altrettanto coscienti che gli 'stermini' non servono a nulla. Anche gli scoiattoli grigi, come altri animali, si muovono liberamente e si espandono in base alle risorse disponibili e su quest'ultimo aspetto si dovrebbe intervenire".

Secondo l'Enpa, dunque, per lo scoiattolo grigio in Emilia-Romagna "è necessario un censimento, l'applicazione di metodi ecologici e strumenti di prevenzione, agendo sull'ambiente". Nel caso in cui il numero degli esemplari sia basso, infatti, "non sono da sottovalutare le esperienze di sterilizzazione e rilascio in natura - insiste Enpa- ci auguriamo che possa essere trovata una soluzione più rispettosa per gli animali e che la Regione Emilia-Romagna possa aprirsi a queste nuove possibilità lavorando con il mondo scientifico anche su progetti sperimentali". L'Enpa segnala infine un altro problema, ossia che "a compiere le operazioni di cattura vi sarà anche il coinvolgimento di figure private, in violazione della legge nazionale sulla tutela della fauna selvatica, che riserva solo al personale pubblico tali interventi".

"Vergognoso sterminio"

All'attacco anche la consigliera ex M5s Giulia Gibertoni, secondo la quale in Emilia-Romagna sta per essere messo in atto un "vergognoso sterminio dello scoiattolo grigio".  E se proprio la sua presenza deve essere srginata, "perché non utilizzare metodi ecologici, vedi la sterilizzazione degli animali, come fatto in Gran Bretagna", sostiene Gibertoni. La consigliera ex M5s, tra l'altro, sottolinea che la presenza dello scoiattolo grigio in Emilia-Romagna è imputabile "a una specifica introduzione da parte dell'uomo". E' quindi "dubbia la possibilità di eradicazione assoluta di una specie, tranne in condizioni molto particolari quali un ambiente circoscritto e confinato".

La Lega: "Stop al massacro"

"Siamo d'accordo che si debba prevenire l'espansione della specie. Ma l'intervento deve rispettare gli animali tutelando la loro vita e il loro benessere", dice il Carroccio, chiedendo un passo indietro rispetto al piano di eradicazione dello scoiattolo. Giusto tutelare il territorio, dicono i consiglieri regionali della Lega Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Simone Pelloni, Fabio Bergamini e Valentina Stragliati, ma "stop al massacro".  In poche parole - scrivono - "gli scoiattoli verranno rinchiusi in contenitori ermetici e gasati. Siamo d'accordo che sia assolutamente necessario prevenire l'espansione della specie, ma l'intervento deve rispettare gli animali tutelando la loro vita e il loro benessere".