MARIATERESA MASTROMARINO
Alluvione: un anno dopo

Alluvione un anno dopo, Bonaccini: “Rimborsi? Troppo pochi quelli che li hanno ricevuti”

La Regione ha organizzato un evento il 15 giugno a Faenza per non dimenticare le vittime. Priolo: “Per noi è un dovere morale portare avanti la ricostruzione fino alla fine”

Bologna, 10 maggio 2024 – È passato un anno dalla tragica alluvione che ha colpito i territori dell’Emilia-Romagna. Un dissesto idrogeologico senza precedenti, che ha tolto la vita a diciassette persone.

A sinistra Irene Priolo e Stefano Bonaccini nella conferenza a un anno di distanza dall'alluvione. A destra gli 'angeli del fango'
A sinistra Irene Priolo e Stefano Bonaccini nella conferenza a un anno di distanza dall'alluvione. A destra gli 'angeli del fango'

È alle vittime che va il primo pensiero della Regione, che sta organizzando un evento il 15 giugno a Faenza, “una tra le città più colpite, per ricordare quanto è accaduto, invitando tutto il sistema che ha lavorato nella fase di emergenza il commissario Figliuolo”. Lo dice la vicepresidente Irene Priolo, secondo cui “non ci dimenticheremo mai di ciò che è successo - dice -. Le cicatrici sul terreno potremo ripararle, ma le vittime no. Questo evento ha sconvolto la vita dei nostri cittadini: per noi è un dovere morale portare avanti la ricostruzione fino alla fine”.

Ed è sulla ricostruzione che a un anno dall’alluvione la Regione fa il punto, tra interventi, cantieri attivi e danni. “Dobbiamo ricostruire meglio di prima - inizia il governatore Stefano Bonaccini -. Ma mancano delle cose”. A partire dal personale. “Troppi Comuni non hanno il personale in numero adeguato per fare tutto ciò che devono fare - spiega Bonaccini -. Sembra una barzelletta dirlo, ma a un anno dall’alluvione, i beni mobili non sono ancora ricompresi tra i rimborsi. Non ci sono molte risorse per il rimborso dei danni ai privati. Ma anche se ci fossero non sarebbe possibile rimborsare chi ha perso tutto”.

Anche perché “se ti entrano due metri di acqua in casa - sottolinea il presidente -, cosa chiederai come rimborso? Danni agli arredi e al mobilio, auto e moto”. E poi “hanno approvato la norma sul credito di imposta - analizza Bonaccini -, che ha funzionato benissimo nel terremoto e che ha permesso di non far spendere un euro a nessuno, con il rimborso totale. Ma qui mancano il decreto del Governo, l’accordo con le casse depositi e prestiti e quello con le banche. Non so quando queste cose, che dovrebbero essere già state fatte, le faranno”. Insomma, “il Governo ha fatto tante promesse - conclude il governatore -. Ma se andiamo nei territori colpiti a parlare con imprenditori, famiglie e cittadini, pochi di loro potranno dire che sono già stati rimborsati”.

Indicativamente manca ancora la metà delle risorse sui danni stimati. Poi, “sono 85 la concessione contributi che ha dato il commissario Figliuolo alle famiglie e alle imprese - commenta Priolo -, rispetto a un numero che secondo noi è più grande. Solo per i Cis (contributo di immediato sostegno) abbiamo liquidato 23mila nuclei familiari con una anticipazione di 70 milioni e un saldo a 100 milioni complessivamente. Quindi 85 domande rispetto alle potenziali 50mila sono molto poche. Stiamo sottovalutando il credito di imposta: molte famiglie non hanno la possibilità di anticipare le risorse, non riuscendo così nemmeno a fare l’avvio dei lavori”.