La battaglia continua

di ALESSANDRO VESPIGNANI - Non fidiamoci, il bastardo è sempre in agguato. Non fidiamoci, sta arretrando ma solo per prendere la rincorsa. Non fidiamoci, fa come il soldato che si finge morto poi all’improvviso spara contro i nemici che festeggiano. Il Sars-CoV-2 è un virus intelligente, forse perché sperimentato in laboratorio e poi sfuggito ai controlli: non fa il kamikaze e sicuramente adotta strategie migliori di quelle dei generali russi in Ucraina. Adesso, però, sappiamo come combatterlo e tenerlo alle corde. Lo dimostrano, una volta di più, i dati diffusi ieri: in Emilia-Romagna i ricoveri sono crollati sotto quota 700 (24 in terapia intensiva e 649 nei reparti Covid). Il primo agosto i ricoverati erano 1.823 (51 in terapia intensiva e 1.772 nei reparti Covid). Inoltre, si è notevolmente ristretta la forbice tra infezioni e guarigioni: 1.838.982 contro 1.804.431. Nelle Marche, l’incidenza ogni 100mila abitanti è scesa per il 21° giorno consecutivo (ieri 212,37) e i ricoverati sono 59 (erano 80 il 30 agosto). Non è finita, però. Con il Covid dovremo convivere anche dopo la fine della pandemia, e per continuare a farlo serenamente il modo migliore è vaccinarci, alimentando la straordinaria campagna di profilassi che ha reso l’Italia famosa nel mondo. Un forte appello è arrivato anche da Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione al ministero della Salute. "Negli anni scorsi la circolazione dell'influenza stagionale è stata minima e quest'anno potrebbe essere impegnativa. Serve un forte scudo protettivo. Per questo è molto importante fare la doppia vaccinazione Covid-influenza".