Ministri governo Meloni, quanto pesano Emilia e Marche

di VALERIO BARONCINI - Che peso avranno Emilia-Romagna e Marche nel governo che verrà? Come verranno valorizzati i cappotti nella Romagna, nelle Marche e i ribaltoni emiliani (esclusa Bologna, un po’ di Modena e di Reggio)? Dalla lista dei ministri che trovate sul nostro quotidiano è evidente come siano solo le Due Torri a essere rappresentate: con Anna Maria Bernini, che diventerà ministra di Università e ricerca, e Matteo Piantedosi, per moltissimi anni in prefettura a Bologna, come favorito per il Viminale. Restano le caselle dei sottosegretariati e i ruoli di presidente di commisssione, dove è possibile che le scelte ricadano su qualche esponente marchigiano (in primis l’ex sindaco di Ascoli Castelli), su Lucia Borgonzoni,  per due ‘giri’ sottosegretaria ai Beni culturali, e su Vittorio Sgarbi, che dopo la coraggiosa e scatenata corsa nell’uninominale bolognese contro Pierferdinando Casini, potrebbe essere premiato con un ruolo da Giorgia Meloni. Per Piantedosi, attualmente prefetto di Roma,  sarebbe il riconoscimento di una vita: già capo di gabinetto del ministro dell’Interno Matteo Salvini, il suo ruolo di ‘tecnico’ gradito ai politici pare non avere molte insidie. Anna Maria Bernini è già stata ministra con Silvio Berlusconi (correva l’anno 2011, la delega era alle politiche europee) e questo secondo ingresso sarebbe la conferma del suo ruolo più che centrale in Forza Italia. Non solo: Bernini ‘doppierebbe’ il padre, Giorgio, ministro nel ’94-95, morto esattamente due anni fa.