Resti al suo posto

di ALESSANDRO VESPIGNANI - Nel Paese delle contraddizioni virtuose, c'è chi preferisce l'emergenza alla normalità e invoca l'eccezione al posto della regola. Succede nel cuore dell'Italia, dentro il cratere prodotto dagli effetti del terribile terremoto del 2016. È qui che la struttura commissariale guidata da Giovanni Legnini - 63 anni, giurista ed ex vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura - sta portando avanti la grande opera di ricostruzione. Un paio di settimane fa il governo delle Marche ha chiesto che la regia dei lavori e la gestione dei fondi torni alle Regioni: "Dopo sei anni è venuto il momento di superare l'emergenza". Istanza tecnicamente e giuridicamente ineccepibile, condivisa dallo stesso Legnini. I comitati del cratere terremotato, però, sono insorti: "Legnini non si tocca. È stato lui, dopo quattro anni di paralisi, a mettere in moto la ricostruzione mostrando grande competenza, iniziativa e concertazione con la popolazione e i loro rappresentanti di ogni colore politico". Legnini piace perché parla poco e agisce molto, non nasconde le difficoltà ma le affronta e molto spesso le supera. È un leader, non un traghettatore.  Non ha gestito un'emergenza, ha risolto problemi. Impossibile dare torto a chi non vuole che lasci.